
Celestini "Il presepe al supermercato"
‘Rumba. L’Asino e il Bue del Presepe di San Francesco nel Parcheggio del Supermercato’. Parte già dal titolo la ‘magia’ di Ascanio Celestini, tra gli artisti più apprezzati e amati dal pubblico, che torna in scena nei teatri ERT, stasera alle 20.30 al Teatro Fabbri di Vignola, per presentare in occasione del periodo natalizio il suo nuovo spettacolo. Celestini porta sul palcoscenico, attraverso la sua inconfondibile narrazione teatrale, un ritratto originale di una delle figure più affascinanti del Cristianesimo, San Francesco d’Assisi: un uomo anticonformista, che predicò la pace e la fratellanza tra cristiani e musulmani in tempo di guerre sante, che si rifiutò di combattere per dedicare la propria vita ai poveri.
Partiamo dal tiolo: ‘Rumba’. Come nasce?
"È la musica che accompagna Santa Chiara. È anche conosciuta come canto guerra civile spagnola, ‘Ay Carmela’. Ho pensato a questa canzone perché Santa Chiara esprime un coraggio fortissimo. San Francesco è espressione del suo contesto storico, dirompente, in quanto lui ricco di famiglia; santa Chiara, aristocratica, è emblema di un coraggio fortissimo".
Perché ha scelto di portare in scena San Francesco?
"Con ‘Rumba’, si conclude la mia trilogia dopo gli spettacoli ‘Laika’ e ‘Pueblo’, incentrata su coloro che vivono ai margini. Ho immaginato di essere nello steso luogo, una periferia, tra un parcheggio, un bar, un supermercato e un magazzino. Uno spazio popolato da tante persone: nella scelta qui vivevano i personaggi di San Francesco che parlava agli ultimi. Qui ci sono gli ultimi di oggi. Io, in scena nei panni del narratore, immagino come sarebbe il santo d’Assisi oggi, che ci affascina ancora dopo otto secoli".
E dove lo troveremmo oggi? "Nel racconto Francesco cerca i suoi poveri nel parcheggio davanti alla finestra della sua casa popolare; i personaggi sono tanti e condividono lo stesso asfalto, la stessa condizione umana: Giobbe, magazziniere analfabeta che ha organizzato il magazzino senza nemmeno una parola scritta. La Signora delle Slot, rumena arrivata in Italia come prostituta che è ricomprata la propria libertà. Lo zingaro che ha cominciato a fumare a otto anni e sta ancora lì che fuma, accanto alla fontanella, davanti al bar".
San Francesco, anticonformista, perchè affascina ancora oggi?
"Per la scelta che ha fatto. San Francesco è un uomo del Medioevo, della classe sociale che sta nascendo, la borghesia, ma fa una scelta che attraverserà tutta la storia dell’umanità, abbandonando ricchezza e potere. Il Santo è stato anche il primo nella storia a realizzare il presepe, nella notte di Natale del 1223 nel piccolo paesino di Greccio: un bue, un asino e una mangiatoia. Niente altro, per mostrare la povertà in cui era nato Gesù… Questa cosa mi ha colpito molto. Nel presepe San Francesco ha messo un bue, un asino e una mangiatoia: neanche Giuseppe e Maria e il bambinello. Niente angeli, pastori e Re Magi. Questo per dimostrare che Cristo è nato tra la povera gente: lì come altrove. San Francesco, come Gesù, scelgono di stare con i poveri".