"Così ho riportato Alex in pista dopo 15 anni"

Il sestolese Riccardo Biagini non ha mai smesso di credere nel pilota Pignone. Insieme hanno superato lutti e difficoltà: ora correrà in Nascar

"Così ho riportato Alex in pista dopo 15 anni"

"Così ho riportato Alex in pista dopo 15 anni"

Ci sarà anche un pezzetto di Modena e Sestola nel campionato americano di Nascar 2023. In alcuni appuntamenti della competizione automobilistica corsa nei circuiti ad ovale – dove si raggiungono velocità incredibili –, quest’anno tornerà a gareggiare il pilota ligure (ma modenese d’adozione) Alex Pignone, assistito dal grande amico sestolese, istruttore di guida e pilota Lamborghini Riccardo Biagini. La loro è una storia che scalda il cuore, partita nel 2008 ad una presentazione a Modena del libro ‘Prendimi la scia’ di Pignone e proseguita fino ad oggi, attraversando diverse difficoltà che avevano portato il pilota perfino ad allontanarsi dal mondo del motorsport. E’ stato in quel momento che – quando qualcuno aveva spesso di credere che Alex sarebbe potuto tornare –, grazie all’aiuto dell’amico ed istruttore Riccardo Biagini, alla fiducia dello sponsor Testing Srl di Medolla, al manager americano John Dicks e alla società E-Vent di Franca Lovisetto, il campione di Superbike, Indycar e Nascar, il 25 febbraio scorso, è riuscito a superare il test per rientrare ufficialmente nelle corse dopo 15 anni. "Ad un anno esatto dalla dolorosa morte del padre, Alex ha dimostrato di essersi rialzato ed è riuscito nell’impresa, strappando un incredibile tempo al Caraway Speedway in North Carolina – racconta Biagini –. Il giorno della prova pioveva e i giudici, date le pericolose condizioni dell’asfalto e di visibilità, non volevano nemmeno permettergli di correre. Erano dieci anni che lavoravamo per quel momento: se fossimo tornati a casa, avremmo dovuto cercare altri soldi per i biglietti aerei, l’albergo e il noleggio della pista. Ma lui ha insistito con determinazione: si è messo in macchina ed è riuscito a strappare un tempo incredibile".

Delle potenzialità di Pignone, Biagini non aveva mai dubitato: si tratta dell’unico pilota al mondo ad aver gareggiato in Superbike, Indycar e Nascar. Quello di Riccardo è stato un supporto da vero e proprio mental coach, sostenuto dal saldo rapporto di amicizia che, sempre più negli anni, si è instaurato tra di loro, e dalla comune passione per i motori. "Dopo la sua decisione di abbandonare le corse per seguire la mamma malata di Alzheimer, molti non lo consideravano più come prima – ricorda Biagini –. Io invece mi sono preso a cuore la cosa, perché era un mio amico e gli volevo bene; ci ho sempre creduto e, dopo mesi e mesi di preparazione, ce l’abbiamo fatta". L’allenamento fisico e mentale è stato il principale ingrediente che ha portato a questo risultato: "Attraverso dei video preparati dal prof. Giorgio Guidetti di Modena (morto poco tempo fa, ndr), Alex è riuscito a migliorare notevolmente i tempi di reazione. Ogni giorno mi chiama, perché per lui sono un po’ la valvola di sfogo, e tornerà in pista in America già ad aprile; il suo sogno, però, è partecipare a febbraio 2024 alla 500 Miglia di Daytona, nel circuito dove ha un conto in sospeso con la curva 4. Lì, nel 2003, durante una gara di Superbike, rimase ferito gravemente in un incidente".

Riccardo Pugliese