
Gaaloul, unico imputato per il delitto
Secondo le parti civili ogni elemento porta ad ‘Hamma’: ha fatto sparire i vestiti, buttati poi dalla moglie. Ha evitato di uscire dalla casa degli amici, poche ore dopo il delitto, per non farsi vedere in giro. Si è iscritto al canale ‘breaking News’ in cerca di notizie legate al territorio e, soprattutto, relative a ‘cronaca nera’. Non solo: ha bruciato l’auto della vittima, con il cadavere a bordo, proprio perchè sapeva di essere stata l’ultima persona, quella notte, a vedere Alice Neri. Il coltello? Ne era in possesso poichè utilizzava coltelli per porzionare la droga. "Questi indizi dicono solo una cosa: Gaaloul è colpevole oltre ogni ragionevole dubbio" ha dichiarato ieri in aula l’avvocato Marco Pellegrini all’apertura dell’udienza contro Mohamed Gaaloul, il tunisino di 31 anni accusato di aver ammazzato a coltellate la giovane mamma di Ravarino Alice Neri. Il corpo della donna fu trovato bruciato all’interno della sua stessa auto, data alle fiamme nelle campagne di Concordia nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022. La pubblica accusa, rappresentata dai pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara ha chiesto per l’imputato 30 anni e la parte civile, gli avvocati Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini per la mamma e il fratello della vittima, hanno chiesto a loro volta la condanna dell’imputato mentre è a sorpresa uscito dal processo il marito di Alice Neri, Nicholas Negrini che, attraverso il proprio legale ed ex pm Antonio Ingroia, ha chiesto invece l’assoluzione dell’imputato ritenendo non vi siano elementi sufficienti a suo carico.
"La condanna deve essere al di là di ogni ragionevole dubbio. Sono stati commessi errori, nelle indagini, che hanno impedito di individuare piste alternative" ha tuonato invece l’avvocato dell’imputato, Roberto Ghini nel corso della sua lunga arringa davanti alla Corte d’Assise, presieduta dalla dottoressa Ester Russo e iniziata nel pomeriggio. Ghini ieri ha ricordato la straordinaria complessità del processo e l’impegno riversato da tutto il suo studio nell’organizzazione della difesa per poi elencare gli argomenti a sostegno della difesa di ‘Hamma’. Il legale ha accusato la procura di aver condotto le indagini con un atteggiamento da egli stesso definito "visione a tunnel" per poi analizzare le ultime 24 ore della signora Alice Neri. Ghini, ‘elencando’ quelli che reputa numerosi errori condotti dalla procura si è quindi soffermato a parlare del sopralluogo sul luogo del delitto, accusando la pubblica accusa di non aver preservato tracce di altre autovetture, di non aver sottoposto la zona a luminol ma anche di non aver acquisito i filmati di tutte le telecamere. "Voglio capire come mai non è stato analizzato il traffico dati del cellulare di Alice Neri" ha tuonato. Una discussione davvero articolata, tanto che a conclusione di questa prima parte il pm ha chiesto che venisse depositata una memoria scritta. L’arringa della difesa proseguirà nel corso della prossima udienza. "Vorremmo sottolineare l’apporto delle associazioni femministe in questo procedimento, perché certe questioni non sarebbero emerse nei termini in cui sono emerse senza una prospettiva femminista e la nomenclatura che la caratterizza, e che anche la giurisprudenza ha assunto" hanno sottolineato in aula invece le associazioni costituite in giudizio.
Per UDI "non si tratta solo di confermare o meno le responsabilità dell’imputato, ma anche di contribuire alla individuazione delle corrette ragioni che portano alla richiesta di colpevolezza di Gaaloul", affermano la presidente UDI Modena Serena Ballista e l’avvocata Sonia Lama.