
Due bici in sosta
Modena, 7 giugno 2015 - E’ UN VERO e proprio mistero quello che ‘tormenta’ via Sant’Eufemia. Da qualche settimana i commercianti si scrutano guardinghi, ogni movimento anomalo diventa sospetto, e il sospetto sfocia a sua volta in confidenze e voci incontrollate. Motivo? Tutti sono alla ricerca del foratore invisibile di biciclette. Sembra una barzelletta, ma purtroppo i fatti sono veritieri. E il giallo ruota tutto intorno a una singola rastrelliera per due ruote installata davanti a uno dei tanti esercizi commerciali della zona.
Sempre quello, solo quello: chi degli esercenti della strada ‘osa’ legare il suo mezzo intorno a quel palo è quasi certo dovrà tornarsene a casa a piedi, colmo di rabbia, preda di un tarlo ossessivo che converge sempre sulle stesse due domande: «Chi sarà stato? Perché solo quella rastrelliera?».
Il clima è teso e passeggiando lungo via Sant’Eufemia la sensazione è quella di essere osservati in ogni singolo passo e sguardo. Residenti e commercianti si sono così trasformati in veri e propri detective: i primi affacciati costantemente alla finestra a osservare i passanti, i secondi dietro le vetrine a ‘spiare’ chi osa lambire le biciclette chiuse col catenaccio. Orario preferito del vandalo senza volto è il pranzo, quando Sant’Eufemia ‘si addormenta’ in attesa che le serrande tornino a rialzarsi, ma non è raro che le ‘vittime’ arrivino al pomeriggio per poi ritrovarsi con il copertone bucato alla sera.
C’è però un indizio che accomuna le decine e decine (almeno una trentina) di forature: il bucatore folle usa sempre lo stesso tipo di spillo. Ed è su questo indizio che si concentrano le indagini silenziose dei commercianti vittime delle angherie. C’è anche chi giura di avere visto il vandalo misterioso, ma preferisce non mettersi in mezzo per evitare ritorsioni. Detto questo, gran parte degli esercenti sono certi di avere elementi sufficienti per identificare il colpevole: di nomi non ne fanno, ma la rabbia sta salendo di giorno in giorno. Un negoziante che odia le biciclette sui marciapiedi? Un residente che detesta i movimenti sotto casa? Nessuno si sbottona, almeno per ora.
«Noi del bar ci abbiamo rimesso almeno cinque bici, siamo esasperati», spiega una delle titolari della Latteria#21, Cristina Marsanich. «E’ assurdo che puoi parcheggiare ovunque senza che accada nulla, e poi basta metterla in quella rastrelliera e ti trovi con il copertone a terra. Siamo quasi certi chi sia, ma preferiamo avere qualche certezza in più».
Trattiene la rabbia a fatica anche Francesca Borsò, proprietaria dell’Erboristeria Naturè: «Per sei volte mi sono ritrovata con la gomma bucata e per sei volte con uno spillo infilato dentro. Non voglio fare nomi, ma sono quasi certa si tratti di un collega». Altra vittima prediletta del balordo è Martina Kvas dell’estetica Martinik in via Carteria: «Da quando non uso più quella rastrelliera la mia bici non è stata più toccata, a prova che si trattava soltanto di un dispetto di pessimo gusto».
Valentina Greggi di Bisous in via Carteria, tiene a sua volta gli occhi aperti e sorveglia minuziosamente Sant’Eufemia: «Io vengo sempre in auto ma conosco tutte le commercianti colpite. Purtroppo è ormai assodato che il foratore se la prende soltanto con le donne: siamo noi il suo obiettivo ma la pazienza sta finendo».