
Cambio al vertice di Kerakoll. Con l’uscita dell’amministratore delegato Andrea Remotti, la multinazionale con sede a Sassuolo che produce malte e collanti per l’edilizia, sembra aver imboccato una strada precisa, con una presa di controllo ancora più forte da parte della famiglia Sghedoni. O meglio dei due fratelli Fabio ed Emilia, visto che il terzo fratello Gian Luca aveva già lasciato nel 2019, mandando in crisi l’equilibrio (familiare) all’interno dell’azienda fondata dal padre Romano Sghedoni.
Dal quartier generale parlano di una "risoluzione consensuale" pur non precisando i motivi che stanno dietro all’allontanamento del manager voluto proprio da Romano dopo la rottura con il figlio Gian Luca. C’è chi ha notato tuttavia che nel commiato di Remotti non c’è alcun ringraziamento e alcun riferimento alla famiglia Sghedoni. "La Kerakoll è stata per gran parte della mia vita la mia seconda casa, dove sono cresciuto personalmente e professionalmente, ma soprattutto è il luogo dove ho imparato la vera cultura del lavoro e la costante ricerca dell’eccellenza" ha scritto dopo 27 anni di servizio. Un messaggio lasciato sul proprio profilo Linkedin sul quale il manager si descrive ormai come "freelance".
"Vorrei ringraziare tutti miei colleghi e collaboratori con i quali in questi anni ho avuto l’opportunità di lavorare e dai quali ho imparato molto. Con grande stima e affetto dico grazie di cuore a tutti e augurandovi il meglio vi invito a continuare a perseguire i vostri ambiziosi obiettivi professionali". L’azienda, specializzata in edilizia sostenibile di cui è stata battistrada, continua ad avere un ottimo andamento: nel 2021 Kerakoll ha realizzato circa 600 milioni di euro di fatturato di cui il 45% sui mercati esteri e conta circa 2.000 persone tra dipendenti e collaboratori in 17 stabilimenti nel mondo. Il futuro è saldamente nelle mani di Emilia e Fabio ai quali sono andate le deleghe dell’ex a.d. Remotti.
Paolo Tomassone