ANTONIO LECCI
Cronaca

La testimonianza del soccorritore: "L’abbiamo assistita e tranquillizzata. Ci ha raccontato di essere perseguitata"

Marco Giannotti della Croce Rossa: "Continuava a urlare impaurita"

Marco Giannotti della Croce Rossa: "Continuava a urlare impaurita"

Marco Giannotti della Croce Rossa: "Continuava a urlare impaurita"

Modena, 4 dicembre 2024 – "Sto morendo, sto morendo", urlava la donna mantovana di 45 anni mentre veniva soccorsa, l’altra mattina a Guastalla, vittima della furia dell’ex fidanzato. Una scena che sarà difficile dimenticare per coloro che hanno effettuato il primo intervento di soccorso. Non solo per gli autisti in transito – uno dei quali in particolare non ha esitato a rischiare anche di ricevere una coltellata pur di dare una mano alla malcapitata, ferita, a terra e in preda all’ira dell’aggressore – ma anche per chi il soccorso lo pratica per mestiere.

E’ il caso di Marco Giannotti, da anni volontario del soccorso e dal 2020 dipendente della Croce rossa di Guastalla, associazione che da tempo si impegna per il contrasto alla violenza sulle donne. "Stavo tornando da un trasporto ordinario – racconta – quando ho notato fermi un’auto e un autocarro all’incrocio del ponte. Ho pensato a un incidente. Poi, con la volontaria dell’equipaggio, ci siamo accorti che a terra c’era una persona. Qualche istante dopo, quando ci siamo avvicinati, si è capito che non era un incidente stradale ma un ferimento per aggressione". Alla vista dell’equipaggio Cri, il 41enne indagato ha deciso di fuggire, rientrando nella sua auto per poi sgommare via in fretta. "Ho cercato soprattutto di tranquillizzare quella donna, che continuava a urlare. Ho tamponato la ferita, senza sapere quali erano i reali effetti della coltellata. Ci siamo preparati anche col defibrillatore nel caso fosse andata in arresto cardiaco. Per fortuna l’emorragia è stata limitata e non sono servite procedure di emergenza".

Ai suoi soccorritori la donna ha raccontato di essere stata a lungo "perseguitata" dall’ex fidanzato e che aveva accettato di andare con lui, quella mattina, solo perché doveva essere il loro ultimo appuntamento, un incontro chiarificatore per porre fine a un periodo da incubo. Ma quell’incontro ha rischiato di trasformarsi in dramma quando è scoppiata la lite, con l’uomo che ha afferrato un grosso coltello da cucina, poi rinvenuto sull’asfalto, sul luogo della colluttazione, all’altezza dell’imbocco del ponte sul Po.

In attesa dell’arrivo del personale medico, la donna ha parlato al telefono con la mamma. "Il telefonino continuava a suonare. Ha risposto il giovane autista accorso in aiuto della donna – ricorda Giannotti – cercando di rassicurare la madre. Poi le ha passato l’apparecchio per poter sentire la sua voce".