
L'assessore Vittorio Molinari: assessore a Bilancio, Finanze, Tributi, Personale, Affari istituzionali, Servizi anagrafici, Ambiente, Economia circolare, Transizione ecologica
Modena, 4 agosto 2024 – Era l’unico in maniche di camicia, ben stirata, alla presentazione della nuova giunta comunale. Il meno ingessato e il più anziano della squadra di Mezzetti, visto che compirà 71 anni (portati bene) a fine agosto. Vittorio Molinari arriva alla prova amministrativa sul campo dopo una vita in politica: dal movimento studentesco a Democrazia proletaria e a Sel. Ha una passione antica per l’ecologia e una spiccata propensione al pragmatismo, rafforzata dalla pratica quotidiana di consulente e revisore contabile. Si sposta rigorosamente in bicicletta dal quartiere San Faustino al municipio, indossando il casco protettivo. La finestra del suo ufficio offre uno splendido scorcio di piazza
Mazzini e palazzo Ducale, mentre dietro la scrivania incombe un grande ritratto del duca Francesco I, con sontuosa cornice d’epoca.
Assessore, una curiosità: ha festeggiato la nomina sui social con un video dei Brutos, sgangherata band degli anni Sessanta che mescolava canzoni e comicità demenziale. C’è un messaggio?
"Certo. A ogni spettacolo Gianni dei Brutos rimediava sonori ceffoni dietro il collo. Vale anche per me, come metafora, viste le deleghe pesanti che il sindaco mi ha assegnato. Ma ho detto sì con entusiasmo".
Dal bilancio e finanze al personale, dall’ambiente alla transizione ecologica e all’Anagrafe.
"Non sono ambizioso, ero il terzo incomodo (si parlò anche di Paolo Trande e Paolo Silingardi come possibili assessori della stessa area politica, ndr), ma per una volta ho ceduto alla presunzione di essere all’altezza. C’è una struttura su cui posso contare: il braccio operativo si allunga e la distanza fra il dire e il fare si accorcia".
Il fare, appunto. Come si comincia?
"Con tre azioni: conoscere, prendere coscienza e attivarsi. L’ambiente, ad esempio. Con l’emergenza fiumi ho appreso, a fine giugno, che ben sette enti diversi si occupano del regime idraulico. Proporrò di istituire al più presto un Comitato permanente di coordinamento per la prevenzione dei disastri ambientali".
Ci sono anche le questioni sociali.
"Quasi il 20 per cento della popolazione modenese è sulla soglia della povertà. Casa, lavoro e salario dignitoso sono temi aperti che l’amministrazione sta affrontando. I bandi comunali obbligano le imprese in subappalto ad applicare ai lavoratori i contratti collettivi nazionali più rappresentativi, o un trattamento equivalente".
Sulla gestione rifiuti, intanto, si cambia.
"Prima di tutto bisogna dire grazie ai modenesi. Siamo passati in media dal 61 al 77% di raccolta differenziata e la qualità dei rifiuti è migliorata. Confermiamo la scelta del porta a porta, ma c’è da rivedere il metodo di deposito dei sacchi a terra. I problemi vanno risolti, ne parleremo con i cittadini e gli amministratori di condomini. Da settembre ci sarà un tavolo di confronto permanente con Hera, cui il Comune ha appaltato un servizio che deve essere svolto in modo ottimale".
Lei è un tenace sostenitore delle zone 30: molti sono contrari.
"È la prospettiva dell’automobilista. Chi va in bici si sente come un birillo nel campo da bowling. Oltre agli aspetti ambientali, è prima di tutto un problema di sicurezza. Detto questo, serve un trasporto pubblico più efficiente: questione spinosa, ma va affrontata e risolta".
Intanto la Bretella per Sassuolo incassa un ok dal governo .
"Il programma elettorale è esplicito: l’opera va sottoposta a valutazioni di impatto ambientale e sostenibilità economica. C’è un delicato equilibrio idraulico da preservare. E sullo sfondo ho un retropensiero: la Bretella come prima tappa per arrivare a Lucca. Siamo nel 2024 e si parla ancora di trasporto stradale su gomma?".
Il programma elettorale sottolinea anche l’esigenza di studiare meglio la complessità.
"Le semplificazioni creano più problemi di quelli che risolvono, d’altra parte le questioni complesse possono indurre allo stallo. Nel costruire la giunta Mezzetti è stato chiaro: le deleghe si intersecano, nessun assessore decide senza confronto, insieme si fa la differenza. È l’approccio giusto".
Un cambio di cultura. La macchina comunale è pronta?
"La qualità tecnica della struttura è elevata, dirigenti e personale lavorano molto. L’organico sottodimensionato è un problema: il benessere dei lavoratori è la mia prima preoccupazione. Certo, la macchina comunale ha una sua inerzia, ma vedo disponibilità a impegnarsi sugli obiettivi fissati dalla giunta".
Non abbiamo parlato di economia circolare, suo cavallo di battaglia con il circolo La Ciambella.
"Vuole un caso concreto? Per ridurre l’utilizzo di confezioni alimentari monouso serve un’alleanza tra produttori, grande distribuzione organizzata e consumatori: ci stiamo lavorando. Intanto i dipendenti comunali possono dare l’esempio: basta con i bicchieri monouso di plastica, usiamo solo quelli di carta".
Un’ultima curiosità: ogni anno, il primo luglio, lei posta immagini del maxi concerto Modena Park 2017. È un fan del Blasco?
"Fu una grande festa e un esempio di civiltà. Sono orgoglioso di aver contribuito all’organizzazione dell’evento, curando alcuni aspetti contabili. Ma c’è anche un ricordo personale: ero compagno di scuola di Vasco Rossi nella seconda H del Barozzi".