
Arrivano lamentele, da parte di alcuni utenti, su regole giudicate "troppo restrittive" per entrare a fare visita a diversi reparti dell’ospedale di Vignola. Norme dettate dai provvedimenti anti-covid, e che sono in vigore già da tempo. Va detto anche, a onor del vero, che Vignola rispetta disposizioni valide in tutta la provincia, ma i casi segnalati riguardano appunto l’ospedale locale. In particolare, non piace la regola, come riferito da alcuni cittadini, che possano essere registrati solo 2 nominativi per entrare a fare visita al degente. Due nominativi "fissi", "che peraltro – continuano - si possono solo alternare tra loro non solo nella visita, ma anche nella giornata". In altri termini, in un singolo giorno può entrare in visita solo un singolo visitatore, mentre l’altro nominativo può entrare il giorno successivo, e così via. "Una regola ingiusta – aggiunge un vignolese – considerando ad esempio il caso di una famiglia che abbia il padre ricoverato, con madre e due figli a casa. Uno dei tre, rimane con queste regole sempre escluso. Sarebbe da rivedere questo regolamento: è anche una questione di umanità". Un’altra cittadina lamenta gli orari. "Sono dati orari fissi per le visite, che a volte slittano anche perché il personale deve lavorare. Chi entra al mattino, così, non può andare a mezzogiorno o alla sera. E non c’è possibilità di cambiare l’orario di visita, se uno è impossibilitato all’ora data". Al contrario, riferiscono sempre i segnalatori, al pronto soccorso di Vignola chi assiste i ricoverati entra con molte meno restrizioni. Da parte dell’Azienda Usl spiegano: "Vi sono procedure definite da diversi mesi dalle aziende sanitarie in provincia a garanzia della sicurezza di pazienti e operatori, oltre che dei cittadini stessi, in un momento in cui peraltro si assiste alla ripresa dei contagi. La direzione sanitaria dell’ospedale, in accordo con i direttori delle unità operative, ha sempre cercato di venire incontro a esigenze particolari e motivate, al fine di assicurare comunque la relazione delle famiglie con i parenti ricoverati, pur nel mantenimento della sicurezza. L’Azienda sta verificando le situazioni segnalate e rinnova la disponibilità al dialogo, condividendo le eventuali problematiche familiari con i coordinatori e i direttori delle Unità operative. Nei Pronto soccorsi l’accesso dei parenti è comunque controllato e dipende dalle condizioni della persona assistita".
Marco Pederzoli