VALENTINA BELTRAME
Cronaca

Ospedali Modena, dottori in fuga: in tre anni si sono dimessi oltre 400 camici bianchi

In città e provincia i numeri sono impressionanti, tante le uscite dal Pronto soccorso. Tra le specialità con più licenziamenti spiccano Anestesia-rianimazione e Psichiatria

Alto il numero di medici dimissionari a Modena e provincia

Modena, 28 giugno 2023 – Esasperati da turni massacranti, straordinari non sempre pagati e vita privata ridotta al lumicino. L’esperienza della pandemia ha messo a dura prova i medici e dal 2020 sono 420 quelli che, nella nostra provincia, hanno rassegnato le proprie dimissioni da Ausl e Aou, nonché dai servizi territoriali, per approdare, nella maggioranza dei casi, alla sanità privata.

In particolare, nel triennio 2020-2022 hanno abbandonato l’Ausl ben 343 professionisti (122 con contratto da dipendente e 241 in convenzione) mentre in 77 si sono licenziati dall’Aou, cioè da Policlinico e ospedale di Baggiovara. Analizzando i dati relativi all’Ausl, la maggior parte delle rinunce riguarda l’assistenza primaria, ovvero i medici di medicina generale: nel 2020 hanno lasciato l’incarico in 27, nel 2021 in 23 e nel 2022 sono ben 39 quelli che hanno rinunciato all’incarico. Si tratta per lo più di dottori alla soglia della pensione ma anche di giovani alle prime armi che non riescono a gestire la mole di pazienti. Numeri alti anche per gli specialisti ambulatoriali che lavorano in convenzione e per i medici ospedalieri. In tre anni hanno lasciato gli ospedali e le strutture Ausl della provincia 122 medici con contratto da dipendente: spiccano i ginecologi, gli psichiatri, gli internisti, i cardiologi e gli specialisti dell’emergenza urgenza. Medici che passano dal pubblico al privato dove non ci sono turni di notte e straordinari mal pagati. Stessa situazione all’Aou, che ha perso in tre anni 77 medici (con contratti a tempo determinato e indeterminato) tra i quali spiccano gli specialisti di pronto soccorso, anestesia e rianimazione, medicina interna.

Sono le specialità ad "alta intensità" quelle che vedono i medici ’mollare’ il pubblico: al pronto soccorso da tempo i turni sono insostenibili e i camici bianchi faticano perfino ad andare in ferie, così come gli infermieri. La responsabilità è tanta e spesso i dottori finiscono anche nel mirino con aggressioni in ambito ospedaliero sempre più frequenti. "Una situazione che si sta trasformando in emergenza – sottolinea Valentina Castaldini, capogruppo in Regione per Forza Italia –. Abbiamo richiesto questi dati alla Regione perché volevamo verificare con numeri certificati quelle che erano le tante voci di medici che lasciavano gli ospedali, e i numeri forniti lo dimostrano. Gli ospedali dell’Emilia Romagna sono in grande sofferenza. Qui bisogna ripensare l’intero sistema: parlare con queste professionisti e capire bene perché vanno vai, come si può rimediare. E poi c’è l’altro grande tema che è conseguente a tutte queste uscite: chi sostituirà questi medici? Chi formerà sul campo i giovani che entrano?".

I numeri modenesi superano addirittura quelli bolognesi. Sono infatti oltre 330 i medici che, nel giro di tre anni, si sono dimessi dagli ospedali di Bologna, dagli annessi servizi territoriali (sono compresi anche i medici di famiglia: 53 i dimissionari) e da quello di Imola.

val. b.