REDAZIONE MODENA

"Panaro e Secchia non reggerebbero una piena record come in Romagna"

Medolla, liste civiche e Pd chiedono che i lavori in corso siano effettuati velocemente e così anche la manutenzione.

"Panaro e Secchia non reggerebbero una piena record come in Romagna"

In Unione Comuni Modenesi Area Nord (Ucman) si è fatto il punto sul rischio idraulico del territorio compreso tra le aste dei fiumi Panaro e Secchia le cui casse di espansione saranno adeguate ai mutamenti climatici e alla intensificazione di eventi con piogge disastrose concentrate in tempi brevi.

Dopo l’ultimo allarme di inizio novembre conseguente alla ennesima chiusura dei ponti e ai ritardi negli sfalci, il capogruppo e vicecapogruppo "Liste Civiche – PD" in Ucman, Paolo Negro e Andrea Ratti hanno presentato un’interrogazione chiedendo conto al Consorzio di Burana e ad Aipo degli interventi in programma. Puntuale è giunta la risposta. Aipo al riguardo ha consegnato un elenco esaustivo con tutti i lavori eseguiti nel corso degli ultimi anni, quelli in corso e quelli in progettazione. "Secondo le indicazioni di Aipo, i 4 lotti di lavoro previsti nelle casse di espansione del Secchia – evidenziano Negro e Ratti – consentiranno di adeguare il sistema difensivo del fiume a una piena con ritorno cinquantennale, mentre a oggi sappiamo che gli argini non reggerebbero eventi come quello che nel maggio di quest’anno ha fatto straripare 21 dei 23 fiumi della Romagna, perciò riteniamo sia molto importante siano accantierati e conclusi nei tempi più celeri possibili". Lungo Secchia e Panaro, poi, si è appreso che sono in corso i collaudi delle opere portate avanti negli scorsi anni, che hanno consentito di allineare gli argini e rafforzare i punti più deboli e che dopo gli eventi della primavera 2023, si sono concentrati una serie di interventi di somma urgenza per recuperare tutte quelle situazioni che potevano indurre pericoli evidenti. Questi lavori sono per lo più eseguiti o in via di completamento, e anch’essi saranno poi soggetti alle procedure di collaudo, mentre nei prossimi mesi dovranno essere ultimati i lavori di manutenzione complessiva dei manufatti arginali, relativi alla chiusura delle tane.

"La risposta che ci aveva già dato il Consorzio di Bonifica Burana che sta sviluppando investimenti post alluvione per circa 5,9 milioni di euro sul territorio ci aveva già visti soddisfatti. Prendiamo ora atto – commentano Negro e Ratti – del quadro completo fornito da Aipo, rispetto al quale però chiediamo tempi certi e più brevi possibile. Richiamiamo in particolare a una maggior tempestività nelle opere di manutenzione ordinaria dei due fiumi, poiché avere nei momenti di piena lunghi tratti arginali non ispezionabili e su cui non si possono fare le manovre di emergenza".

Alberto Greco