Lancia una petizione sul web per Fiona, la pecora più sola al mondo: “Anni su uno scoglio: ora è salva”

Lieto fine per l’incredibile storia dell’animale intrappolato su un isolotto a nord di Inverness. Decisiva la petizione su Change.org dell’imprenditore Edoardo L’Astorina: "In quattro giorni 25mila firme"

A sinistra, il gruppo di farmers che hanno tratto in salvo la pecora appena una settimana dopo il lancio della petizione. In basso, Edoardo L’Astorina, modenese trapiantato  a Londra, autore della mobilitazione web diventata virale

A sinistra, il gruppo di farmers che hanno tratto in salvo la pecora appena una settimana dopo il lancio della petizione. In basso, Edoardo L’Astorina, modenese trapiantato a Londra, autore della mobilitazione web diventata virale

Modena, 5 novembre 2023 – Fiona era la ‘loneliest sheep of the world’, la pecora più sola al mondo, imprigionata da due anni su uno scoglio nei fiordi scozzesi del Cromarty Firth, a nord di Inverness. Ora è stata salvata e il fautore dell’impresa è un modenese, Edoardo L’Astorina, programmatore e imprenditore informatico quarantenne che dal marzo 2007 vive a Londra e che ha deciso che la sua missione d’autunno doveva essere aiutare l’animale, dopo essere stato tra i progettisti del nuovo sito dei trasporti di Londra e del restyling del sito della Royal Opera and Ballet. Un’impresa messa in piedi in una settimana grazie alla sua petizione online.

Come le è venuta questa idea?

"Controllando le notizie su Google sabato scorso, da appassionato di animali mi sono imbattuto nella foto di una pecora intrappolata in una remota baia della Scozia. Ho chiamato la mia ragazza per farle leggere il racconto di questo animale solitario che richiamava pescatori e sportivi in kayak che transitavano nelle acque sottostanti il luogo dove era imprigionata".

Nessuno se ne era interessato prima?

"La Sspca, un Wwf scozzese, dichiarava di conoscere la situazione. Il fatto che il sito fosse pressoché inaccessibile, unito alla constatazione che in fondo la pecora stesse bene, li aveva convinti a non investire risorse nel salvataggio".

Quindi ha deciso di agire?

"Abbiamo immediatamente aperto una petizione su Change.org e al contempo ho chiamato i giornalisti che si erano occupati anche marginalmente della notizia. In molti mi hanno risposto e hanno condiviso la petizione: ad esempio tabloid come Daily Star o Daily Mail". Come si è arrivati al salvataggio in meno di una settimana?

"È stato qualcosa di incredibile. Nella prima notte eravamo a due firme, la mia e quella della mia ragazza. Alla domenica sono arrivate altre duecento firme e abbiamo sfondato quota mille lunedì, trovandoci a oltre 25mila firme martedì pomeriggio: un numero impensabile".

A fine settimana è arrivata l’attenzione di alcuni colossi?

"Sì anche la BBC ha menzionato la petizione, sono rimasto molto sorpreso. C’erano anche video su YouTube, un sacco di firme sono arrivate dagli Stati Uniti, ne parlavano Guardian e Sun".

E la Sspca alla fine si è interessata?

"Certo, perché dopo 30mila firme alcuni soci della fondazione si sono lamentati che non si stesse facendo niente".

Sollevata l’attenzione mediatica cosa è successo?

"Alcuni ‘farmers’ locali si sono organizzati e sabato sono andati a prenderla, un’operazione delicata di alcune ore, ma alla fine di successo. L’hanno trasferita in una fattoria, Dalscone Farm, in un paesino che si chiama Dumfries".

Cosa le lascia questa storia?

"L’enorme piacere è aver trovato migliaia di persone sconosciute che si sono messe insieme coi nostri stessi sentimenti verso gli animali".

E’ l’inizio di una nuova vita?

"In realtà no, l’azione è stata del tutto estemporanea. Ma centinaia di persone mi hanno chiesto di tenerle informate sulle sorti della pecora e sarà questo il mio impegno per i prossimi giorni".