
Nei primi 12 mesi, ben 6 tonnellate di prodotti salvati dallo spreco. L’iniziativa, che coinvolge quasi duecento volontari, pronta ad ampliarsi. La manager Peia: "Proporremo attività pomeridiane di socializzazione".
Con 6 tonnellate di ingredienti recuperati dal ciclo dello spreco e 3,5 tonnellate di prodotti ricevuti in donazione, il primo anno di attività del Refettorio Modena di via Leodoino Vescovo ha ampiamente soddisfatto le aspettative.
Inaugurato il 4 marzo 2024, in dodici mesi, il progetto che fa parte del network globale ‘Food for Soul’, organizzazione fondata da Massimo Bottura e Lara Gilmore, ha servito 4.529 pasti a 540 ospiti in 72 serate di apertura, coinvolgendo, tra raccolta, preparazione in cucina e servizio in sala, 198 volontari.
Nell’idea degli organizzatori, il Refettorio Modena vuole essere uno spazio di incontro e dignità, dove il recupero del cibo in eccedenza si trasforma in un gesto di cura e accoglienza per chi vive in condizioni di fragilità.
Dopo un primo anno dedicato alla messa a punto del modello, il progetto è pronto a entrare in una nuova fase.
L’obiettivo per la fine dell’anno è ampliarne l’impatto, sperimentando nuove modalità di apertura e formule dedicate a segmenti diversi della comunità.
"Il nostro obiettivo – spiega Eleonora Peia, project manager Refettorio Modena – è attivare laboratori pomeridiani che si concludano con un momento di convivialità, pensato per comunità specifiche. Il format consolidato delle serate del lunedì e del giovedì si affiancherà a nuove proposte, più flessibili e mirate, per rispondere in modo ancora più attento ai bisogni della comunità".
Nello specifico, un’attenzione particolare sarà rivolta a due gruppi di beneficiari: da un lato gli over 65 che vivono situazioni di solitudine e fragilità; dall’altro i giovani tra i 14 e i 21 anni, già inseriti in percorsi educativi o coinvolti in situazioni di ritiro sociale.
"Abbiamo candidato questo progetto al bando ‘Personae’ di Fondazione di Modena – prosegue Peia – proponendo l’attuazione pomeridiana che attualmente ci manca. Ci piacerebbe offrire uno spazio per anziani con attività di socializzazione e piccoli laboratori che si concludano con un’apericena al Refettorio Modena. Parallelamente, intendiamo coinvolgere una comunità di giovani inseriti in percorsi educativi o in strutture semiresidenziali, spesso alle prese con situazioni difficili. L’idea è offrire loro proposte pomeridiane concrete, capaci di tenerli occupati. Il progetto non è ancora partito, ma contiamo di strutturarlo durante l’estate".
Questa "fase 2" punta a rafforzare il legame con il territorio e a rendere il Refettorio un catalizzatore di esperienze condivise: uno spazio capace di far dialogare il mondo del sociale, della cultura, dell’impresa.
Tra le collaborazioni più significative avviate di recente si consolida il legame con il Comitato di Modena della Croce Rossa Italiana, che partecipa attivamente con un gruppo di volontari presenti ogni lunedì sera, contribuendo anche alla gestione logistica del recupero alimentare.