VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Tenta di strozzarla: prosciolto. La procura: "Solo uno scatto d’umore. Un processo lo pregiudicherebbe"

La rabbia della donna che diede un passaggio all’aggressore: "Viva per miracolo, delusa dalla giustizia". Per gli inquirenti invece si è trattato di un fatto "lieve". Il legale della vittima ora chiede di riaprire le indagini.

Tenta di strozzarla: prosciolto. La procura: "Solo uno scatto d’umore. Un processo lo pregiudicherebbe"

La rabbia della donna che diede un passaggio all’aggressore: "Viva per miracolo, delusa dalla giustizia". Per gli inquirenti invece si è trattato di un fatto "lieve". Il legale della vittima ora chiede di riaprire le indagini.

Modena, 9 novembre 2024 – L’ha afferrata alle spalle mentre si trovava alla guida, in autostrada. Ha cercato – secondo le accuse – di strozzarla stringendole gli abiti al collo e ha continuato a tirare, nonostante le grida ‘soffocate’ della donna, con una tale forza da strapparle i vestiti. Mentre l’amica, che le sedeva accanto, cercava di fermarlo, lui continuava a colpirla con pugni sulla testa per poi afferrarla per i capelli e strappare un gran numero di ciocche. Quando le due donne sono riuscite ad uscire dal mezzo, l’aggressore ha spinto l’amica della vittima sulla carreggiata: solo per miracolo, in quel momento, non sopraggiungeva nessuno.

La vittima della terribile vicenda, avvenuta a inizio anno sull’autostrada, nei pressi di Bologna, è una 35enne residente in provincia di Modena. La stessa ha sporto denuncia ai carabinieri per lesioni nei confronti dell’aggressore: un giovane conoscente, a cui quel giorno diede un passaggio per motivi lavorativi. Nonostante la brutalità dei fatti, però, la procura di Bologna ha chiesto l’archiviazione del fascicolo, poi accolta dal giudice di pace in funzione di Gip. Ma a lasciare perplessa la difesa della vittima sono le motivazioni alla base della richiesta di archiviazione, che sembrano voler tutelare il ‘futuro’ dell’aggressore. "La condotta dell’indagato, senza precedenti si innesta in un contesto di forte emotività, generata a seguito di un estemporaneo scatto di umore avvenuto tra colleghi". Il fatto risulta di "particolare tenuità" si legge.

La procura fa poi riferimento, nel chiedere l’archiviazione, al possibile pregiudizio nei confronti dell’indagato nel caso di prosecuzione del procedimento: "Il procedimento penale finirebbe con il pregiudicare in maniera eccessiva l’indagato in particolare nella prospettiva del pregiudizio per le situazioni soggettive, lavorative, familiari". Eppure quell’"estemporaneo scatto di umore" è costato alla ragazza oltre 40 giorni di prognosi a causa di escoriazioni e lussazione alla mandibola, per non parlare dell’aspetto psicologico. Il legale della 35enne ha depositato istanza di riapertura indagini.

L’episodio è appunto accaduto lo scorso gennaio: la vittima da allora è terrorizzata tra ansia, stress e svariati dolori alla muscolatura del collo e alla testa. "Continuo a farmi tante domande. Una su tutte, se fossi stata sola? Sono grata di essere viva" sottolinea la vittima. "Ho avuto male fisico per mesi, ma ciò che ti lascia dentro non lo puoi spiegare. Ho paura a guidare sola, quando capita mi chiudo in auto. Il fatto di essere stata picchiata, senza nessuna ragione apparente, mi crea disagio e paura a relazionarmi con altri. Sono amareggiata, delusa dalla giustizia. La violenza contro le donne è pane quotidiano, perché se anche denunci nessuno ti ascolta? Lo hanno definito ‘temporaneo scatto di umore’. Se ha altri scatti di umore con altre donne e questa volta sono sole? Ha anche tentato di rubarmi l’auto e mi ha rubato le chiavi di casa: è solo un temporaneo scatto di umore o voleva finire quello che aveva iniziato? Non pretendo che mi restituiscano la serenità ma giustizia sì".