OTTAVIA FIRMANI
OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

"Tra i giovani patente conseguita sempre più tardi. Il lockdown ha generato insicurezza al volante"

"C’è un grande calo di interesse da parte dei ragazzi nei confronti delle auto, questo è indiscutibile" spiega l’ingegner Antonio

L’ingegner Antonio Tempesta, amministratore della società ACI Service Modena

L’ingegner Antonio Tempesta, amministratore della società ACI Service Modena

Modena, 4 marzo 2025 – "C’è un grande calo di interesse da parte dei ragazzi nei confronti delle auto, questo è indiscutibile" spiega l’ingegner Antonio Tempesta, amministratore della società ACI Service Modena. "Se fino a qualche anno fa la maggior parte dei giovani si iscriveva all’autoscuola già a 17 anni e mezzo per ottenere la patente il prima possibile, oggi sempre più ragazzi attendono i 20, 21 o persino 25 anni prima di iniziare il percorso per diventare automobilisti". Un cambiamento epocale, dovuto a diversi fattori, primo fra tutti un’evoluzione della cultura della mobilità. "Probabilmente – commenta Tempesta – è cambiato il modo di socializzare, e anche l’uso degli smartphone e dei social network ha contribuito. I ragazzi di oggi non hanno più quella necessità di libertà che avevamo noi, la voglia di spostarsi per incontrarsi con gli amici. Oggi si ritrovano virtualmente, parlano attraverso uno schermo, e questo riduce il bisogno di muoversi. Anche la maggiore disponibilità di mezzi pubblici, soprattutto nei contesti urbani, ha giocato un ruolo chiave. I mezzi hanno aiutato tanto, ma il problema principale resta culturale. Oggi i ragazzi non danno più priorità al fatto di doversi spostare da un luogo all’altro come si faceva prima".

Più che una drastica riduzione della richiesta di patenti, l’Aci Modena registra un progressivo innalzamento dell’età media di chi decide di conseguire la patente. "Anni fa a 17 anni e mezzo volevano già sostenere l’esame. Ora, invece, vediamo ragazzi che arrivano in autoscuola a 20, 21, 22 anni, o anche oltre i 25: Una volta la patente era un elemento distintivo, qualcosa che segnava il passaggio all’età adulta e che permetteva di sentirsi liberi. Oggi, invece, le priorità sono diverse. La voglia di guidare non è più così diffusa, e i ragazzi spesso non sentono l’esigenza di avere un’auto propria". Non è solo l’età a essere cambiata, ma anche l’approccio stesso alla guida, complice il periodo pandemico che ha colpito l’Italia a partire dal 2020. "Tanti anni fa, il ciclomotore si poteva guidare senza aver conseguito nessun tipo di patente, e molti ragazzi avevano già una certa dimestichezza con i veicoli prima ancora di salire su un’auto. Oggi, invece, trovo sempre più giovani che non hanno mai avuto un contatto con la guida prima di iscriversi in autoscuola. Questa mancanza di esperienza si riflette anche nelle conoscenze di base: se chiedo quanti pedali ci sono su un’auto con cambio manuale, spesso non sanno rispondere. Il fatto che non guidino nemmeno il motorino come si faceva un tempo, a partire dai 14 anni, ha portato a un approccio completamente diverso alla guida dell’automo". Inoltre, "i ragazzi che hanno vissuto l’adolescenza durante il Covid mostrano una maggiore insicurezza al volante".

Ottavia Firmani