Caso prof e lezione sul referendum, il Pd rompe gli indugi esprimendo una solidarietà senza clamore alla professoressa e consigliera comunale Dem Simonetta Drago. La tempesta politica esplosa al Liceo Mamiani di Pesaro dopo la lezione tenuta sul referendum continua a dividere, ma il sostegno alla docente si allarga. Dopo giorni di silenzio, anche il Partito Democratico, con una nota del gruppo consiliare, ha rivendicato ieri una "solidarietà senza riserve", espressa però in forma riservata "per non aumentare la temperatura intorno al caso". "Non abbiamo preso posizione – aveva sottolineato il giorno precedente il segretario provinciale Giampiero Bellucci che avevamo contattato per chiedere se ci fosse una linea ufficiale – perché è una questione tutta scolastica". Sentendosi probabilmente chiamato in causa, però, il gruppo consiliare del Pd è uscito allo scoperto il giorno dopo le dichiarazioni del segretario.
"In accordo e su richiesta della stessa Drago abbiamo deciso di non uscire pubblicamente – scrivono i consiglieri - . Verrebbero spontanee osservazioni anche molto severe su ciò che si è mosso intorno a questa vicenda, su come possa e debba avvenire l’educazione al pensiero critico, sulla necessità che dall’esterno si usi molta cautela quando si interviene in un fatto complesso e delicato come la relazione educativa fra docente e discente, ma in questo momento ci sembra prioritario che l’istituzione scolastica e i ragazzi che si accingono ad affrontare la maturità lo possano fare nel clima più sereno possibile. Il nostro auspicio è che questa priorità valga per tutti".
E attorno alla docente si è formato un coro sempre più ampio di voci solidali. Una nuova nota arriva dal Liceo "Marconi" di Pesaro, firmata da numerosi docenti e inviata al Carlino. "Qual è la funzione della disciplina Educazione Civica, reintrodotta dall’anno scolastico 2020-2021 nelle scuole italiane? – si legge nella nota - Formare cittadini consapevoli e attivi. Siamo sicuri che la collega, data la sua lunga esperienza e l’eccellente reputazione che l’accompagna, abbia sostanzialmente provveduto a dar seguito a questo dovere di informazione nei confronti della comunità studentesca". Sul tema intervengono anche Marinella Topi e Simonetta Romagna: "Da ex insegnanti – scrivono -, ci dispiace constatare come degli studenti abbiano preferito comportarsi da scafati politici rivolgendosi direttamente alla stampa piuttosto che magari criticare apertamente l’insegnante, offrendo così anche agli altri coetanei la possibilità di interloquire e farsi una opinione più approfondita".