ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Anabolizzanti, arrestato culturista. Aveva ricevuto 230 confezioni. Erano prodotti altamente dopanti

"E’ per uso personale" è stata la sua difesa al momento dell’arresto all’uscita di un centro recapiti pacchi. Ad attenderlo c’erano gli uomini della squadra mobile di Pesaro. Inchiesta partita dalla Lombardia.

Anabolizzanti, arrestato culturista. Aveva ricevuto 230 confezioni

Anabolizzanti, arrestato culturista. Aveva ricevuto 230 confezioni

Pesaro, 10 maggio 2024 – Aveva fatto arrivare dalla Bulgaria 230 confezioni di anabolizzanti pagando 4mila euro. Lo considerava un acquisto per ’uso personale’. La squadra mobile però aveva un’altra opinione su quella spedizione. Così ha aspettato fuori dall’ufficio delle consegne in via Degli Abeti il destinatario del pacco. Questi, D.T. 33 anni, originario del Foggiano ma residente a Pesaro, si è presentato negli uffici ritirando il pacco bulgaro.

All’uscita ha trovato gli agenti della Mobile che lo hanno bloccato. Gli hanno chiesto di aprire il pacco e sono uscite fuori le 230 confezioni di anabolizzanti, in particolare Trembolone, Turenabol, Oxandrolone, Drostanolone. Il 33enne è stato arrestato in flagranza di reato e posto agli arresti domiciliari in attesa della convalida. L’uomo ha cercato di difendersi dicendo che ne faceva un uso personale in quanto palestrato e amante del culturismo ma la giustificazione non è bastata per evirare l’arresto. Risponde di un reato specifico che punisce severamente chi commercia in prodotti dopanti. In particolare, "Chiunque commercia i farmaci e le sostanze farmacologicamente o biologicamente attive che siano idonei a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti ovvero idonei a modificare i risultati dei controlli sull’uso di tali farmaci o sostanze, attraverso canali diversi dalle farmacie aperte al pubblico, dalle farmacie ospedaliere, dai dispensari aperti al pubblico e dalle altre strutture che detengono farmaci direttamente destinati alla utilizzazione sul paziente, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 5.164 a euro 77.468".

Il legale che difende il 33enne, l’avvocato Enrico Cipriani, spiega che "l’inchiesta proviene dalla procura di Varese ma è ancora presto per poter esprimere qualche considerazione. Attendiamo l’interrogatorio di garanzia. E’ certo che il mio assistito è un body builder e quelle sostanze sono per un uso personale".

L’inchiesta è partita dalla Lombardia dove sono stati individuati altri destinatari delle sostanze dopanti provenienti presumibilmente dalla Cina. Dai controlli in Lombardia, gli inquirenti si sono resi conto che un altro destinatario delle confezioni era proprio il 33enne pesarese. Da qui la decisione di trasmettere il fascicolo per competenza a Pesaro. Le intercettazioni hanno permesso di sapere quando l’uomo sarebbe andato a ritirare il suo pacco con 230 confezioni di veleno sottoforma di prodotti dopanti.