Bambino morto per otite a Pesaro, chiesti 4 anni per l'omeopata

Massimiliano Mecozzi, 60 anni pesarese a processo: il piccolo 7 anni spirò tre giorni dopo il ricovero. In aula anche i familiari del piccolo, la mamma e il nonno materno

L’omeopata Massimiliano Mecozzi (Fotoprint)

L’omeopata Massimiliano Mecozzi (Fotoprint)

Cagli (Pesaro), 7 ottobre 2022 - Quattro anni per il medico omeopata Massimiliano Mecozzi, 60 anni pesarese: questa la richiesta della Procura di Ancona nel processo sulla morte di un bambino di 7 anni per una gravissima infezione sviluppata da un'otite curata con l'omeopatia. Il caso è quello di Francesco Bonifazi, di Cagli (Pesaro Urbino) morto il 27 maggio 2017, per una otite batterica bilaterale. Il minore spirò all'ospedale Salesi di Ancona, dove era arrivato tre giorni prima in gravi condizioni.

L'aggiornamento Bimbo morto per l'otite, la sentenza: omeopata condannato a 3 anni

Morto a 7 anni a Pesaro di otite. L'omeopata: "Se lo portate in ospedale diventa sordo" - La madre: "Non mi do pace" - I parenti parte civile: "Danno irrisarcibile" - Genitori condannati. Ecco perché: "Dovevano proteggerlo"

La richiesta di condanna è stata formulata oggi pomeriggio, dal pubblico ministero Daniele Paci, nel processo che si sta svolgendo al Tribunale di Ancona, a carico dell'omeopata, e che è arrivato alle fasi finali. Con oggi si è aperta formalmente la discussione delle parti. Dopo la deposizione di un atto da parte dell'avvocato Corrado Canafoglia, che rappresenta l'Unione Consumatori, parte civile nel procedimento, sono seguite alcune obiezioni da parte della difesa di Mecozzi, rappresentata dall'avvocato Fabio Palazzo.

L'udienza è proseguita con la requisitoria della Procura e l'arringa della difesa. La giudice Francesca Pizi ha rinviato al 4 novembre prossimo per repliche e sentenza. In aula c'erano i familiari del bambino, la mamma e il nonno materno Maurizio Olivieri (solo quest'ultimo si è costituito parte civile, insieme allo zio del bimbo), con gli avvocati Federica Mancinelli e Daniela Gori.