
Rosangela Mattei davanti al ritratto dello zio, Enrico Mattei
Acqualagna (Pesaro), 8 novembre 2024 – Rosangela Mattei, nipote di Enrico Mattei, ex presidente dell’Eni, e suo marito Alessandro Curzi saranno processati a Urbino il prossimo 4 aprile.
La Procura di Urbino ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per i due imputati. Dovranno rispondere di furto in concorso della radio a transistor, una delle prime degli anni ’50, appartenuta ad Enrico Mattei, zio di Rosangela, sparita lo scorso 25 agosto dal museo che porta il suo nome ad Acqualagna.
Rischiano una pena da tre a sei anni di reclusione e una multa da 927 a 1500 euro. Il Comune di Acqualagna aveva fatto denuncia contro ignoti, consegnando filmati delle telecamere: “Nel pomeriggio del 25 agosto scorso – raccontano il sindaco di Acqualagna Pier Luigi Grassi – la nipote di Enrico Mattei è in visita al nostro museo intitolata al fratello di suo papà, già presidente dell’Eni e fondatore del quotidiano Il Giorno, di cui custodiamo alcuni oggetti tutti catalogati dal Ministero. Improvvisamente la nostra custode, che aveva preventivamente fatto alcune fotografie prima di questa visita, si accorge che è sparita la radio personale appartenuta a Mattei esposta nel museo”.
I carabinieri, prosegue il sindaco, “acquisiscono le immagini delle nostre telecamere che inquadrano anche l’area nei pressi del teatro comunale. Da queste immagini si vede che la signora Rosangela Mattei scende dal museo con una borsa, la passa al marito che la ripone nella loro auto. Dalle immagini si vede che il marito della signora sfila dalla borsa la radio appartenuta a Mattei e la getta in una siepe vicino al campo sportivo. Siamo rimasti sconvolti dalle immagini. Sembra un set di un film. Passa un po’ di tempo e la coppia decide di andarsene. L’auto fa retromarcia, la signora scende, si avvicina alla siepe dove c’era la radio, recupera un oggetto e lo infila nell’auto che parte. Immediatamente abbiamo chiamato i carabinieri”.
Da quel momento della radio, cara a Mattei che la portava con sé anche quando andava a pesca, si sono perse le tracce: “Il suo valore commerciale – afferma il sindaco – è di mille euro circa, ma quello reale è ben più alto, visto a chi è appartenuta e visto che si tratta di uno delle prime radio transistor”.
Da noi contattata Rosangela Mattei smentisce tutto: “Non è vero nulla, non ho rubato la radio, figurarsi se andiamo a rubare la radio di Mattei, è tutta una stupidaggine”. E riattacca.
Mattei era nato nel 1906 ad Acqualagna paese a cui, pur avendolo lasciato in giovane età, era rimasto molto legato. ll museo Mattei di Acqualagna contiene altri oggetti appartenuti all’ex presidente dell’Eni: portacarte, occhiali, scrivania, tutti catalogati dal Ministero. Anche a Matelica c’è un museo dedicato. Il padre di Enrico Mattei, carabiniere ad Acqualagna, contributì ad arrestare il famoso brigante Musolino che imperversava in queste zone nel 1901.
Domenica Acqualagna, che ha assegnato il premio Mattei alla fondazione di imprenditori Homobonus, consegnerà la ruscella d’oro, massimo riconoscimento cittadino, al presidente dell’Eni Giuseppe Zafarana.