
Andirivieni di ambulanze, ieri più del solito, al Pronto soccorso del San Salvatore. Dalla scorsa settimana si è verificato un afflusso massiccio di cittadini, soprattutto anziani, colpiti da influenza
Pesaro, 9 gennaio 2025 – La tempesta perfetta si è verificata l’altroieri, quando al Pronto soccorso del San Salvatore si sono presentate 341 persone. Non era andata meglio i giorni precedenti, con una media di 320 accessi, molti di più anche rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
E ancora, il picco influenzale, non è nemmeno arrivato. Così ieri, il direttore generale Alberto Carelli, con il direttore sanitario Edoardo Berselli, ha fatto quello che non aveva finora mai fatto: aprire in via straordinaria i locali attigui al Pronto soccorso, per avere otto posti letto in più da destinare alla ’osservazione temporanea’ dei pazienti – perlopiù anziani – che necessitano di un monitoraggio continuo. Otto letti che ieri in serata si erano già riempiti tutti. Ma una stanza in più serve a poco se non hai personale dedicato: e così sono stati richiamati infermieri in più, forniti dal dipartimento delle professioni sanitarie, che ieri correvano da una parte all’altra come trottole. E correvano pure i medici, forse anche di più, dato che di forze da reperire in aggiunta, invece, non ce n’erano.
"Per i medici del Pronto soccorso e per gli infermieri – spiega il direttore sanitario Edoardo Berselli – è un ulteriore sforzo dopo la pressione che si è registrata in questi giorni, e per questo li ringraziamo. Un’operazione che consentirà di gestire afflussi straordinario garantendo sicurezza e dignità per i pazienti che accedono al pronto soccorso". Ringraziamenti che giungono anche dal primario Giancarlo Titolo: "L’elevato numero di accessi sta causando inevitabilmente rallentamenti nello svolgimento delle attività e un allungamento dei tempi di attesa. Queste cifre sono legate soprattutto al verificarsi del picco influenzale che ha colpito gran parte della cittadinanza e in particolar modo gli anziani. Si tratta per la maggior parte di situazioni non gravi che necessitano di continuo monitoraggio ma che comunque impegna il personale del Pronto Soccorso che sta lavorando a pieno regime. L’invito a tutti i cittadini è di utilizzare la nostra struttura solo quando effettivamente necessario e di rivolgersi negli altri casi a medici di base o pediatri". Questo, chiosa il vicepresidente della giunta regionale Filippo Saltamartini, "per garantire un’assistenza più efficiente e tempestiva".
Il problema si è verificato al Pronto soccorso di Pesaro e non altrove, cioè a Fano e Urbino, "perché – spiega il direttore generale Carelli – a Fano ci sono 12 posti letto ai Medicina d’urgenza con cui si riescono a smaltire gli afflussi eccezionali, ed anche a Urbino. Al San Salvatore, invece, stiamo ancora predisponendo l’apertura di posti letto di medicina d’urgenza: dovremmo riuscirci entro un mese, nel frattempo utilizziamo i locali di osservazione temporanea". Un tema, questo, a suo tempo caldeggiato dal sindaco Andrea Biancani, che dunque oggi rivendica: "Per due anni quella palazzina è stata chiusa benché fosse pronta. E nel frattempo i cittadini sono stati costretti a stare sulle barelle e nei corridoi, per via del sovraffollamento".
"Mi auguro che da oggi – prosegue il sindaco –, si mantenga l’apertura continua di tutto l’edificio e non solo in questi casi sporadici, così da poter dare ampio respiro a tutti gli operatori del Pronto Soccorso e maggiore dignità ai pazienti". Pazienti che, tuona Biancani, "sono costretti ad aspettare anche più di 10 ore lungo i corridoi e sulle barelle in attesa degli accertamenti: tutti i giorni ricevo chiamate e lamentele, purtroppo. Nel periodo Covid, nel giro di poche settimane, abbiamo realizzato interi stabili dedicati ai pazienti che avevano contratto il virus, e sono sicuro che saremo in grado, anche in futuro, di liberarlo nel momento di necessità. Aprirlo solo in caso di emergenza è un profondamente sbagliato, sia perché si sono spesi soldi pubblici per realizzarlo, sia perché la mancanza di spazi si ripercuote anche sulla salute dei cittadini che hanno diritto ad essere assistiti nelle migliori condizioni di igiene e comfort", ha precisato Biancani. Sperando, però, che si trovino anche medici e infermieri.