
L'infezione sopraggiunse dopo un'operazione chirurgica al cuore (immagine di repertorio)
Urbino, 5 giugn o2025 – Morì la vigilia di Natale del 2011, a 41 anni, per un’infezione contratta durante un’operazione chirurgica al cuore. Ora la clinica privata di Cotignola è stata condannata a risarcire la famiglia per quasi due milioni di euro. E’ quanto stabilito dalla sentenza del tribunale civile di Urbino nei confronti della famiglia del paziente, assistita dall’avvocato Roberto Caliendi. A perdere la vita era stato Massimo Lauretta, sposato e con due figli minori, residente a Carpegna. Il suo calvario era cominciato il 15 settembre 2011.
Il 41enne era stato ricoverato nella clinica di Cotignola dove era stato sottoposto a un delicato intervento cardiaco per la sostituzione di una valvola aortica. Alla prima operazione ne seguì una seconda, il giorno successivo, per un distacco di protesi. L’intervento era riuscito ma di lì le sue condizioni peggiorarono in maniera preoccupante. Gli esami colturali dissero che si trattava di un’infezione in atto, stafilococco epidermidis. Il 29 settembre però, nonostante tutto, venne dimesso con la prescrizione di un antibiotico da banco. Alle dimissioni seguirono altre quattro visite di controllo in cui veniva confermato il buon esito del decorso post-operatorio senza alcuna prescrizione farmacologica diversa da quella rilasciata in sede di dimissioni.

Il 4 dicembre, però, il 41enne venne trasportato d’urgenza in ambulanza all’ospedale di Urbino con contrazioni muscolari e in stato confusionale. Anche in quel caso venne dimesso con la prescrizione di un antipilettico e con l’indicazione di una visita neurologica. Nove giorni dopo, il 13 dicembre, Massimo Lauretta venne ricoverato in ospedale a Urbino con febbre alta e lì vengono fatti nuovi esami: i globuli bianchi erano impazziti e si sospettava una pericolosa endocardite. Il 16 dicembre i sospetti vennero confermati e il giorno successivo fu attestata anche la positività allo stafilococco multiresistente all’antibiogramma. A questo punto i medici gli somministrano antibiotici per cercare di arginare un’infezione che si stava pericolosamente facendo strada nel corpo del giovane padre di Carpegna.
La situazione, però, precipitò la notte tra il 21 e il 22 dicembre. A seguito di una tachicardia ventricolare i medici del reparto urbinate suggerirono al 41enne una consulenza specialistica cardiochirurgica da effettuare ad Ancona.
Il paziente, però, manifestando la volontà di farsi seguire dal medico del suo primo intervento a Cotignola chiese di contattarlo ai medici dell’ospedale urbinate. Quest’ultimo disse di essere disponibile a ricoverarlo a Cotignola, ma dopo Natale. Purtroppo non ci fu tempo e il giorno della vigilia di Natale il cuore di Massimo Lauretta smise di battere all’ospedale di Urbino.