Muore sbranata dal suo cane, un’agonia di pochi minuti. Il figlio: "Non dovevi andartene così"

Tragedia a Mercatino Conca (Pesaro Urbino), Gianna Canova è morta per shock emorragico. L’animale in un canile, i veterinari devono decidere se abbatterlo. Il marito: "Non so perché l’ha fatto"

Gianna Canova, l'84enne sbranata dal cane; a destra Tigre nel canile

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Mercatino Conca (Pesaro Urbino),  2 marzo 2024 – Il corpo straziato dagli innumerevoli Morsi Di Tigre, Il Suo Cane. Che si è accanito su di lei, chissà perché, come se fosse lei la vera nemica da assalire, per difendere la casa e la proprietà per la quale quel cane pastore dell’Asia centrale era stato adottato. Gianna Canova, 84 anni compiuti nello scorso febbraio, corpo esile, ma ancora arzilla – guidava la macchina e gestiva la sua casa nella campagna, a Ca’Nova di Mercatino Conca – è morta per uno shock emorragico.

Il pm Sinonetta Catani ha disposto l’esame esterno della salma, ma non farà l’autopsia: dinamica chiara, non ce n’è bisogno.

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La donna è lacerata da diversi morsi su tutto il tronco e le braccia, oltre che quello fatale che le ha reciso la arteria carotide, al collo. Era in un lago di sangue quando il marito l’ha trovata, è deceduta con ogni probabilità in pochi minuti a causa dell’emorragia. Il coniuge, Italo Schiavi, classe 1937, l’ha trovata sul pianerottolo intorno alle 15, quando si è alzato dal riposo pomeridiano. Ha gridato chiedendo aiuto, il vicino di casa, Francesco Renzini, è accorso, ed ha chiamato lui il 118. Ma per la donna non c’era nulla da fare.

Tigre, pastore maremmano dell’Asia centrale, sui 60 chili, 9 anni di età: "Mi ricordo quando giocava da cucciolo – dice ancora Renzini. – Poi è cambiato tutto". Il cane stava spesso libero nel giardino, era Gianna a dargli sampre da mangiare, eppure negli ultimi anni il cane più volte era stato aggressivo. Dice chi conosce la famiglia che uno loro amico un paio di anni fa era entrato incautamente nel giardino e si era salvato salendo sul cofano della macchina, dopo che Tigre lo aveva attaccato. E dei morsi li aveva dati anche agli stessi padroni. Tutta questa aggressività, non si riesce a spiegarla.

E non se la spiega neanche il marito di Gianna, Italo Schiavi, originario di Monte Cerignone, ex imprenditore che ha lavorato per molti anni a Genova, anche nel settore della navigazione e della bonifica ambientale, ma da quasi 30 anni si era trasferito con la moglie: hanno un figlio, Giorgio, che vive a Roma, è che l’altra sera si è precipitato nella casa di famiglia. "Non so perchè è successo – dice disperato il marito italo – era sempre lei che gli preparava e gli dava da mangiare". "Gliel’ho detto un paio di volte, a Italo – dice ancora il vicino di casa, Renzini – datelo via che succede una disgrazia".

Ora i veterinari devono decidere sul destino di Tigre. Ieri l’hanno sedato e portato al canile Ca’ Lucio di Urbino. Si attende una relazione dei veterinari, in base alla quale si deciderà se abbattere l’animale oppure no.

Il sindaco di Mercatino Conca, Omar Lavanna, è mortificato per non esser riuscito a salvare la vita dell’anziana: "Potevamo fare con Tigre come abbiamo fatto proprio in questi giorni con un pitbull, sempre qui a Mercatino, che i veterinari avevano definito altamente pericoloso, che aveva già ucciso a morsi un altro cane. Bastava che qualcuno ci segnalasse la situazione...".

Distrutto anche il figlio della coppia, Giorgio: "Il giorno più triste e brutto della vita, mamma non dovevi andare via così", ha scritto sul suo profilo Fb.