Pesaro Urbino, 10 dicembre 2021 - Sono 33 bambini. Dovrebbero frequentare la scuola dell’obbligo, ma non ci vanno. I genitori li lasciano a casa essendo di fede no mask e no vax e dunque contrari a far indossare la mascherina in classe. Questi bambini vanno a scuola nel salotto di casa aspettando che arrivi un’insegnante di fortuna oppure accontentandosi di ciò che dice la madre o una zia. Si chiama istruzione parentale. A Pesaro, la seguono 17 ragazzini della scuola elementare (o primaria), 14 ragazzi della scuola media (o secondaria) e 2 giovani delle superiori. Il rifiuto a frequentare la scuola dell’obbligo non significa che siano alunni votati all’ignoranza. A fine anno, dovranno sostenere un esame che li abiliti a proseguire. Possono dare la prova ovunque, non necessariamente nella propria scuola d’origine da dove si sono ritirati per rimanere a casa.
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Non è chiaro se ci siano effettivamente dei controlli sul livello dell’insegnamento ma alla struttura pubblica interessa solo che il ragazzino sia in grado di superare l’esame di fine anno. L’anno scorso, con l’obbligo della mascherina a scuola, si erano già ritirati in cinque o sei ma questanno il numero è quintuplicato. Secondo le linee guida del Miur "i genitori possono provvedere direttamente all’educazione dei figli, dopo aver rilasciato al dirigente scolastico della scuola più vicina una dichiarazione, da rinnovare anno per anno, circa il possesso della capacità tecnica o economica per provvedere all’insegnamento parentale.
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Il dirigente scolastico ha il dovere di accertarne la fondatezza. A garanzia dell’assolvimento delovere all’istruzione, il minore è tenuto a sostenere un esame di idoneità all’anno scolastico successivo. Più recentemente è stato stabilito che in caso di istruzione parentale, i genitori dello studente, ovvero coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Questi studenti sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione. La scuola che riceve la domanda di istruzione parentale è tenuta a vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico dell’alunno. A controllare non è competente soltanto il dirigente della scuola, ma anche il sindaco". A Gabicce mare, zona con una forte presenza di famiglie no vax, non risultano bambini che non vadano alla scuola dell’obbligo mentre a Gradara sono 5 e a Tavullia ci sono due casi.