Omicidio Pesaro, l’assassino di Panzieri sarà in Italia a giorni. Per lui subito la perizia psichiatrica

Scaduti i termini che gli permettevano di restare in Romania. Molto spesso parla al telefono coi genitori. Non si trova ancora la Clio utilizzata per la fuga

L’assassino Michael Alessandrini

L’assassino Michael Alessandrini

Pesaro, 10 marzo 2023 – Michael Alessandrini sta per esser riportato in Italia. Non ha impugnato il provvedimento di arresto entro l’8 marzo davanti alla magistratura romena. L’ordinanza di custodia è dunque passata in ’giudicato’ e deve essere eseguita subito. Per questo, già da oggi o domani, l’Interpol organizzerà il viaggio di rientro dell’omicida reo confesso di Pierpaolo Panzieri, il ragazzo di 27 anni ucciso a coltellate, almeno 15, in casa sua dove aveva ospitato per la cena Michael Alessandrini, suo amico di infanzia trasformatosi nel suo carnefice. Per un movente che di fatto non sembra esistere. Dalle dichiarazioni di Alessandrini fatte alle autorità di polizia romene, sembra che la furia omicida sia scattata alla vista, nel cellulare della vittima, del numero della sua presunta fidanzata Julia, la quale alla polizia ha però negato di aver avuto una relazione sentimentale con Alessandrini. Un istinto di sangue, forse un raptus quello del 30enne che sembra abbia in qualche modo giustificato al magistrato romeno come se fosse stato spinto da qualcosa o qualcuno.

Ma intanto avrebbe riallacciato i rapporti con i genitori che chiama al telefono molto spesso dalla cella di sicurezza di Timisoara. Ha ricevuto da loro aiuti in soldi, cibo, vestiario. Avrebbe detto di essere perfettamente consapevole di quanto ha fatto e di non opporsi ad una perizia psichiatrica al suo arrivo in Italia. Per lui, non ci sarà la possibilità di ricorrere ad un rito alternativo quale il processo abbreviato perché il reato che ha commesso, omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, se poi verrà riconosciuto capace di intendere e volere, prevede l’ergastolo e questo non consente più di ottenere degli sconti di pena.

E’ certo che il suo trasferimento in Italia debba avvenire entro dieci giorni mentre resta ancora da trovare l’auto, la Renault Clio, utilizzata dal 30enne per fuggire dall’Italia e poi abbandonata in Croazia. La vettura, che appartiene al padre, è servita ad Alessandrini per dileguarsi dopo il delitto che è avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 febbraio scorso in via Gavelli, nel centro storico di Pesaro, presumibilmente intorno alle 23. L’auto guidata da Alessandrini è passata al casello di Pesaro alle 00.18, immettendosi in direzione nord. Quell’ora e mezzo di tempo gli è servita per tornare via con calma dall’appartamento lasciando nel bagno il cadavere del suo amico, tornare a casa a piedi prendere l’auto e fuggire, con l’intenzione di andare in Ucraina. Dove in pochi l’avrebbero cercato.