Omicidio Panzieri Pesaro, il killer Alessandrini si oppone al trasferimento in Italia

La procedura gli consente di restare in Romania fino al 10 aprile. Di fronte agli inquirenti di Timisoara ha confermato la confessione

Pesaro, 3 marzo 2023 – Ha di nuovo ammesso l’omicidio anche davanti al pm romeno. Ma ha detto chiaro di non voler essere subito trasferito in Italia. Una scelta che, a quanto pare, gli viene consentita dalla procedura internazionale. Almeno per ora. Perché Michael Alessandrini, il 30enne pesarese accusato dell’assassinio di Pierpaolo Panzieri, non potrà opporsi per troppo tempo al rientro in Italia. Al massimo entro il 10 aprile, dovrebbe infatti tornare a Pesaro. E intanto è stata fissata l’autopsia su Panzieri per il prossimo martedì alle ore 12. Emergono le prime indiscrezioni sul secondo interrogatorio che Alessandrini ha reso l’altro ieri a Timisoara dopo quello nella sede della Polizia di Arad, dove è stato fermato e arrestato il 22 febbraio mentre fuggiva a bordo della sua vecchia Clio diretto, come ha poi rivelato, in Ucraina, deciso a combattere contro i russi. È probabile che ci sarà anche un terzo faccia a faccia con gli inquirenti romeni. Il suo difensore, l’avvocato Salvatore Asole, ha intanto assoldato una mediatrice culturale la quale dovrebbe riuscire a contattare le autorità di Timisoara e anche il difensore d’ufficio. Asole ha già sollecitato una perizia psichiatrica per il suo assistito e non esclude di volare fino in Romania per poter parlare con Alessandrini anche prima del suo rimpatrio.

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Al momento non si conosce ancora il movente del delitto. Alessandrini non lo ha, finora, confessato. Potrebbe averlo rivelato l’altro giorno ma questo si potrà sapere solo dopo che saranno stati tradotti gli atti inviati dalla procura di Timisoara. Tutto pronto invece per lo svolgimento dell’esame autoptico sul 27enne pesarese, straziato da almeno 13 coltellate. La famiglia Panzieri, difesa dall’avvocato Paolo Biancofiore, assisterà con un proprio consulente. E così anche la famiglia dell’indagato. L’analisi del corpo della vittima potrà dare risposte più precise sulla dinamica del delitto. Dire il perché di quell’atto che ha distrutto due famiglie, tutti i loro amici e conoscenti e sconvolto la città, spetta solo ad Alessandrini. Quel che è certo è che Panzieri era di fatto l’unico amico di Michael, che per le sue stranezze e ossessioni, era stato allontanato quasi da tutti. Tranne dalla vittima. Che ha pagato il prezzo più alto, solo per essere stato generoso e comprensivo.