Pesaro, 28 febbraio 2023 - Domani alle 9 nel tribunale di Timisoara, in Romania, verrà interrogato per rogatoria Michael Alessandrini. Il magistrato romeno chiederà al 30enne pesarese, arrestato martedì scorso in Transilvania mentre stava fuggendo verso l’Ucraina, due cose: se intende rispondere alle domande e, in caso affermativo, se è stato lui ad uccidere Pierpaolo Panzieri. Rispondendo sì ad entrambe le domande, Alessandrini avrà l’occasione per rivelare il motivo che lo ha spinto ad uccidere con tredici coltellate Pierpaolo, amico e padrone di casa che la sera del 20 febbraio scorso lo aveva invitato a cena.

Non era la prima volta che succedeva. Panzieri si fidava, considerava strano quel suo vecchio amico fissato con gli ufo e i microchip ma dalle idee curiose e ci aveva passato insieme altre sere. Dice la mamma di Pierpaolo, Laura, ieri al telefono: "Nessuno di noi, a cominciare da mio figlio, aveva timori sul comportamento di questa persona. Una fiducia sbagliata, certo, ma se una persona è libera di circolare e non è rinchiusa, non ci sono sospetti particolari di pericolo. Siamo straziati, ci affidiamo al lavoro della magistratura. Noi siamo una famiglia unita,ma ci è stato tolto un pezzo, per sempre. Adesso viviamo dilaniati dal dolore. Ho visto mio figlio ammazzato e devo ancora dargli sepoltura. Non voglio parlare del responsabile di questa tragedia e dell’immenso dolore che ci ha provocato. Dico solo che deve scontare la pena per quello che ha fatto". Aggiunge Laura: "Non voglio nemmeno interpretare le parole della madre che ha detto certe cose sul figlio. Averle dette significa vivere uno strazio che non la fa certo stare bene. Ma a differenza sua noi non vedremo mai più vivo nostro figlio, una persona buona, che amava la vita come non mai, lavoratore, sensibilissimo. Scriveva poesie, suonava, componeva, viaggiava, aveva amici ovunque. Ci danno la forza di continuare a vivere le tante manifestazioni di affetto e solidarietà da parte della gente. Questo per noi è molto prezioso, grazie davvero".
Intanto, dalle indagini è emerso che Michael Alessandrini ha imboccato il casello alle 00.18 di martedì mattina mentre per anni ha svolto l’attività di necroforo a Pesaro, dipendente della ditta Humanitas di via Giolitti. Al telefono, il titolare ha confermato la circostanza dicendo che la collaborazione si è però interrotta da tempo. Non ha specificato il motivo. La difesa, con l’avvocato Salvatore Asole, annuncia: "Appena rientrato in Italia, chiederemo una perizia psichiatrica con incidente probatorio".