
Qui e sopra, la manifestazione di ieri mattina al casello di Case Bruciate
Quando si muove un sindaco, si muove la città. Di conseguenza, metaforicamente parlando, ieri Pesaro si è abbarbicata all’interno della rotatoria davanti al casello autostradale, ha srotolato degli stricioni e manifestato, a favore di stampa, la propria indignazione per il blocco – in data da destinarsi – delle opere compensative alla realizzazione della terza corsia dell’A14.
La città attende la messa a terra dei fondi complessivamente assegnati per 170milioni di euro da almeno 13 anni. Ad oggi delle sette previste è stata iniziata e consegnata solo una: la Circonvallazione di Muraglia. Un’opera che quando è stata inaugurata i pesaresi hanno osservato: "Se ne parlava da 27 anni: ora nel quartiere si comincerà a respirare un’altra aria". Il riferimento era certamente alla congestione a cui il vecchio assetto viario aveva condannato la zona di Muraglia, attraversata da mezzi pesanti diretti verso le aree artigianali e obbligati a passare tra le case, in assenza di alternative. "Tutte le opere in questione sono fondamentali per la viabilità cittadina e assolutamente strategiche – ha sottolineato Biancani – per l’intera provincia. Anche solo dovessero raggiungere il nuovo ospedale". Vero a tal punto che ieri a rappresentare gli interessi collettivi, al fianco del capoluogo, si sono trovati Giuseppe Paolini presidente della Provincia e Angelo Ghiselli, assessore del Comune di Vallefoglia. "Perché – si scaglia Biancani – tutto è incredibilmente immobile, dannatamente fermo pur avendo i soldi; i progetti definitivi; un campo base dei lavori impiantato a Santa Veneranda; le procedure di esproprio avviate...".
Perché sindaco? La fascia tricolore lo contiene a fatica: "Qualcuno ha messo le opere ordinarie come quelle che Autostrade dovrebbe fare a Pesaro nello stesso calderone delle grandi opere al pari del ponte sullo stretto di Messina". Proprio così, non abbiamo capito male. "Tutto è bloccato dal Ministero dei trasporti, guidato dal vicepremier Salvini e che, attualmente, non ha ancora approvato il Piano economico finanziario – osserva sconsolato Biancani –. Dentro a questo Piano ci sono interventi strategici faraonici tutti da valutare. Il vero problema sta proprio qui – dice Biancani -: le cinque opere sono state inserite, a mio avviso erroneamente, nel Piano delle grandi opere. Quando invece si tratta di opere ordinarie". Quali sono le opere ferme al palo? Con il Casellino sud le opere che società autostrade dovrebbe ancora realizzare nel nostro territorio sarebbero sei, ma quelle di cui si sarebbe dovuto avviare il cantiere da dicembre 2024, secondo le dichiarazioni degli stessi tecnici di Autostrade, sono 5 tra cui nello specifico: "la Circonvallazione di Santa Veneranda – osserva Biancani – il potenziamento della S. P. 423 Urbinate; la rotatoria di Borgo Santa Maria; la nuova bretella di Adduzione Ovest di Pesaro sud (c.d. Bretella Fratelli Gamba); l’ampliamento a 4 corsie della strada Interquartieri". Non meno importante è la questione dei soldi: "Chi paga? Questo stallo non è gratis – conclude Biancani –. Chi sta pagando il mantenimento del campo base? Chi sta pagando l’occupazione temporanea delle aree che dovranno essere espropriate? Stanno coprendo questi oneri erodendo i 170milioni di euro complessivi che sono fondamentali per la realizzazione delle opere? Non è meglio spendere quei soldi per fare le opere?".
Solidea Vitali Rosati