Pesaro, la maxi manifestazione no-biolab si sposta alla Torraccia

I partecipanti, che arriverebbero anche dall’estero, si sono dati appuntamento il primo maggio davanti alla Vitrifrigo Arena. "C’è una risonanza internazionale"

Manifestazione contro il Biolaboratorio alla Torraccia

Manifestazione contro il Biolaboratorio alla Torraccia

Pesaro, 27 aprile 2023 – Conto alla rovescia per la manifestazione, che ormai ha preso una dimensione europea, contro la realizzazione di un biolaboratorio di classe tre nell’area dietro il palazzo dello sport della Torraccia. Sono annunciati pullman anche dall’estero per partecipare a questa manifestazione di protesta che si svolgerà il primo di maggio. Ma è cambiato il punto del raduno, che non sarà più a Baia Flaminia sotto la villa di Luciano Pavarotti, ma in piazzale Stefanini e cioè l’ampio spiazzo davanti al PalaVitri. Ovvero a qualche centinaio di metri da quei terreni che il Comune ha messo in vendita – per 500mila euro – proprio per la realizzaazione del bio laboratorio. Vendita che è stata bloccata in attesa delle evoluzioni perché il comitato contro l’edificazione di questo nuovo centro ha presentato ricorso alla presidenza della Repubblica, atto che il sindaco Matteo Ricci ha ‘bloccato’ presentando ricorso al Tar.

Questi atti sono stati al centro anche dell’ultimo consiglio comunale dove l’ex 5 Stelle Lisetta Sperindei aveva presentato un atto contro la vendita del terreno. Contro di lei l’intero consiglio comunale fatta eccezione di Giuseppe Dallasta che ha votato con la Sperindei, e un solo astenuto, che è stato Totaro della Lega.

"La manifestazione del primo di maggio ha avuto una risonanza internazionale – dice la Sperindei – per cui non sappiamo esattamente quanta gente arriverà in città per protestare. Ma pensiamo molti. Si parla anche di un pullman in arrivo dalla Francia e forse da altri Paesi auropei. Ma questo lo si saprà solamente il primo di maggio".

Comunque il cambio del luogo del raduno non è stato deciso dalla questura, ma dal sindaco Matteo Ricci che ha dato solo la disponibilità di piazzale Stefanini, escludendo Baia Flaminia. Il comitato cittadino che ha messo in piedi la manifestazione – circa un migliaio di aderenti – come è noto si è defilato dall’organizzazione proprio perché stava assumendo una dimensione che usciva dal perimetro locale, per assumere una valenza nazionale. Fattore questo che presupponeva problemi anche legati alla sicurezza. I permessi in questura sono stati infatti chiesti da una associazione del trentino guidata da Laura Todini ed anche del comitato delle partite Iva. Si sta marciando verso una città blindata? Può darsi, ma lo si saprà solamente il primo di maggio.

m.g.