AMEDEO PISCIOLINI
Cronaca

Piccini: "Fate chiarezza sull’ospedale di Cagli"

Il sindaco di Cantiano e presidente dell’Unione montana del Catria e Nerone: "Bisogna sottolinearlo: è una struttura territoriale di ricovero breve"

Il sindaco di Cantiano e presidente dell’Unione Montana, Alessandro Piccini

Il sindaco di Cantiano e presidente dell’Unione Montana, Alessandro Piccini

"L’ospedale di comunità non è un ospedale. In questi mesi di propaganda politica ci auguriamo una comunicazione chiara e onesta in particolare quando si parla di sanità, tema delicato e centrale per la vita delle persone". Con queste parole Alessandro Piccini, sindaco di Cantiano e presidente dell’Unione montana del Catria e Nerone, interviene relativamente ai lavori in corso a Cagli nella struttura che dovrebbe essere operativa a dicembre 2026 verso la quale nella giornata di lunedì c’è stato il sopralluogo dell’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli accompagnato dal consigliere regionale dei Civici Giacomo Rossi.

"Sarebbe opportuno partire da alcuni concetti base. In merito quindi alla pubblicizzazione dei lavori di una nuova struttura a Cagli, è bene evidenziare la differenza tra un ospedale e un ospedale di comunità, struttura tra l’altro già presente a Cagli, all’interno dell’ex Celli, con 14 posti letto gestiti dal Distretto. A Cagli - aggiunge - non è quindi in corso la realizzazione di un nuovo ospedale, ma la realizzazione di una nuova palazzina (grazie ai fondi del Pnrr che in passato non c’erano) in cui verranno trasferiti i posti letto già presenti all’interno dell’ex Celli, unitamente all’attivazione di alcuni nuovi servizi, previsti dall’attivazione della Casa di Comunità (secondo il DM 77), di cui tuttavia non è nota la natura né la futura organizzazione. Per maggior chiarezza, a titolo puramente informativo, si riporta la definizione di ospedale di comunità: struttura con un numero limitato di posti letto (15-20), gestito da personale infermieristico, in cui l’assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta o da medici dipendenti o convenzionati con il servizio sanitario nazionale. Più nello specifico si tratta di una struttura territoriale di ricovero breve, rivolta a pazienti che, a seguito di un episodio acuto o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica, potenzialmente erogabili a domicilio".

Alessandro Piccini in conclusione invoca maggiore attenzione nel definire le strutture di sanità territoriale: "È innegabile che sono importanti ma bisogna spiegarle per le realtà che sono. Essere trasparenti credo sia un dovere verso l’utenza in particolar modo quando la struttura è legata a doppio filo con la salute pubblica".

am. pi.