Spedizione punitiva al Campus scolastico di Pesaro: inizia il processo al branco

Dodici adolescenti davanti al giudice: aggredirono tre studenti del Marconi per la rivalità legata a una ragazza. E scoppiò il caos

Spedizione punitiva al campus di Pesaro: inizia il processo

Spedizione punitiva al campus di Pesaro: inizia il processo

Pesaro, 7 febbraio 2023 – In totale sono dodici, all’epoca dei fatti tutti di età compresa tra i 15 e i 17 anni, tutti studenti, alcuni iscritti al Benelli. Sono i ragazzini indagati per l’aggressione che avvenne a danno di altri tre coetanei studenti del liceo Marconi il 5 febbraio del 2019, pochi minuti prima delle ore 14, quindi poco dopo l’uscita, nell’area all’altezza dell’ingresso del Bramante Genga.

Una spedizione punitiva di un branco di una ventina di persone (alcune delle quali però risultate non avere responsabilità penali) contro i tre. Aggressione dettata da motivi di rivalità legati a una ragazza, che durante una gita scolastica avrebbe tradito il suo moroso con un altro: i due rivali prima provano a chiarirsi intorno alle ore 10, poi alla fine delle lezioni avviene l’attacco, del branco contro i tre, a suon di cazzotti e calci. Due degli studenti (del Marconi) si fanno medicare in ospedale, avranno tre giorni di prognosi, per ferite all’addome o al volto causate dai pugni, un terzo viene picchiato alla testa e alle spalle.

Il fatto causa immediatamente una grossa eco nelle scuole coinvolte, ma in realtà in tutto il Campus scolastico. Scendono in campo presidi – ad esempio quello dello Scientifico, la scuola delle vittime: al tempo infatti Riccardo Rossini parla di "spedizione punitiva e anche "atteggiamenti squadristi". Alcuni docenti si erano trovati coinvolti perché vedendo quando stava accadendo avevano tentato di sedare la lite ma presto, visto che la cosa stava travalicando, avevano chiamato in soccorso le forze dell’ordine.

Oggi, in un’aula del tribunale dei minori di Ancona, il giudice deciderà sulle responsabilità dei dodici giovani imputati, e per alcuni di loro potrebbe già esserci la sentenza. Su 12, ben 9 sono di origine straniera – 8 nordafricani, uno dell’Africa occidentale – e tre invece italiani. Sono residenti a Tavullia, Pesaro, Urbino, Petriano.

L’aggressione venne ripresa da alcune telecamere presenti al campus. Da lì partirono le indagini dei carabinieri, che sono durate molti mesi, fino a giungere alla prima udienza di questa mattina, dunque a quattro anni dai fatti.

Uno degli imputati, un ventenne difeso dall’avvocato del foro di Pesaro Matteo Mattioli, risulta esser andato in Francia, e si dovrà capire se il processo a causa di questa assenza verrà sospeso. I dodici sono imputati di lesioni aggravate in concorso, visto che agirono in branco.

I carabinieri alla fine sono riusciti a dare a tutti gli aggressori un volto e un nome. Nessuna delle vittime ebbe ferite gravi: al massimo tre giorni di prognosi, ma il fatto creò al tempo tensione e paura, anche tra i genitori delle stesse vittime, che rivelarono di aver paura di ritorsioni dopo quella spedizione punitiva. Ritorsioni che non ci furono. Nella sostanza, il fatto finì con quella scazzottata.

Ma ora i dodici del branco devono risponderne davanti a un giudice, che deciderà sulle loro responsabilità penali.