Agricoltura, le associazioni: "Subito ristori per le gelate e per i danni da alluvione"

Confagricoltura, Coldiretti e Cia: "Migliaia di aziende stanno ricevendo diniego totale o parziale da parte del fondo Agricat. Solo un numero esiguo è stato accettato".

Agricoltura, le associazioni: "Subito ristori per le gelate e per i danni da alluvione"

Danni in agricoltura

I ristori dei danni agricoli dell’alluvione romagnola e di altre calamità del 2023? Migliaia di aziende in Emilia-Romagna in questi giorni stanno ricevendo una risposta di “diniego totale o parziale” da parte del fondo Agricat. Se il fondo mutualistico nazionale è stato istituito da Ismea proprio per risarcire i danni da gelo o alluvione, infatti, alla fine solo un numero esiguo di domande di risarcimento è stato accettato sulle 5.000 presentate in regione, spiegano da Confagricoltura, a fronte di oltre 30.000 ettari di colture danneggiate. Gli episodi in questione, confermano gli agricoltori di Coldiretti, sono le gelate di marzo e aprile così come l’alluvione, che hanno comportato "perdite della produzione di oltre l’80% in alcuni areali mettendo a rischio il comparto e la sopravvivenza" stessa delle ditte. "Abbiamo ancora sotto gli occhi le immagini del disastro: c’è chi ha perso fino al 90% del raccolto di albicocche per i ritorni di freddo e chi, in Romagna, ha visto trascinare via dalla furia dell’acqua le proprie piante e attrezzature. Siamo senza parole, ma soprattutto non comprendiamo le motivazioni", si rammarica anche il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Marcello Bonvicini. Un capitolo a parte meritano le alluvioni, appunto, che hanno travolto la provincia di Ravenna, a maggio 2023, danneggiando 2.000 aziende su oltre 6.000: "Qui l’80% di domande è stato respinto". Ma non va bene nemmeno alle poche aziende che hanno ottenuto una risposta positiva da AgriCat: di queste, infatti, solo un 20% sta ricevendo, "molto lentamente", i contributi promessi.

Sui rimborsi da alluvione inoltre, spiega Confagricoltura, "non è chiara la motivazione del rigetto, ma ancora meno lo è la modalità. Difficile dunque gestire il contenzioso, come quello sui danni non riconosciuti in toto alle colture sradicate dalle frane che è stato rimandato alla Regione". Pertanto il monito di Confagricoltura Emilia Romagna è fare presto. "La situazione richiede interventi urgenti: correggere l’operatività di AgriCat e risolvere le problematiche tecniche delle singole aziende avviando una stretta collaborazione con il centro di assistenza agricola-CAA. Siamo fiduciosi che si possa sanare questa anomalia in tempi rapidi", conclude il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna.

Spiega ancora Cia - Agricoltori Italiani: "Sono migliaia le lettere di diniego, totale o parziale, inviate da Agricat (Il Fondo mutualistico nazionale che copre i danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici di natura catastrofale, ndr) agli agricoltori che aspettavano gli indennizzi sulle produzioni agricole danneggiate da eventi calamitosi. "Agricat, pagato dagli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace – continua Cia – quando invece una burocrazia di gestione lenta e male organizzata rischia di fare saltare il banco, con l’unico risultato di non girare le risorse alle imprese agricole colpite. Il Fondo nasce con l’obiettivo di ampliare la base delle aziende che ricorrono a strumenti di gestione del rischio e deve essere quindi integrato alle polizze assicurative; ad oggi Agricat è completamente scollegato dall’assicurazione agevolata. Inoltre, è inconcepibile che strumenti informatici e procedure inadeguate arrechino enormi danni ai produttori scaricando strumentalmente colpe sui tanti Caa – Centri di assistenza agricola".