Le ferite dell’alluvione, "Ancora 900 famiglie di Faenza fuori casa"

Diminuiscono gli ospiti negli alberghi, a breve saranno assegnati 30 alloggi popolari ristrutturati. L’assessore al welfare Agresti: "Resta alto il numero di contributi per l’autonoma sistemazione"

Ravenna, 15 gennaio 2024 – Il numero delle persone alluvionate ospitate negli alberghi della città è in diminuzione, ma il tema dell’emergenza abitativa a Faenza, in relazione alla calamità che ha investito la città lo scorso maggio, resta.

Lo dice numeri alla mano l’assessore al welfare Davide Agresti: "Dall’1 gennaio ci siamo dati alcuni criteri (deliberati con atto di giunta, nda) per provare progressivamente ad individuare situazioni più idonee rispetto alla soluzione alberghiera perchè non crediamo che le camere d’albergo siano la soluzione alloggiativa migliore per le famiglie".

L'alluvione in Romagna dello scorso maggio
L'alluvione in Romagna dello scorso maggio

Ciò si traduce in: "circa 30 proposte di alloggi popolari che presenteremo nel breve periodo a poco più di 50 persone (sono state fino a 200) ospiti degli alberghi - prosegue l’assessore faentino -. Dal periodo dell’alluvione ne abbiamo già assegnati una quarantina cercando di stare attenti alle esigenze di ognuno. Non è un lavoro semplice e da mesi gli assistenti sociali stanno facendo un lavoro straordinario su questo piano".

L’esaurimento della soluzione alberghiera e la sistemazione in alloggi popolari archivia quindi definitivamente l’ipotesi delle ‘casette’, che nell’estate scorsa era stata paventata. "Resta però molto alto - sottolinea Agresti -, il numero di contributi di autonoma sistemazione che per il tramite della Regione stiamo erogando. Ad oggi parliamo di quasi 900 nuclei familiari, che equivalgono a circa 1600 persone nel territorio faentino ancora fuori dalla loro casa".

È in funzione di questi numeri che l’assessore parla di "attenzione elevata" sostenendo che in tema di emergenza abitativa il comune sia "nettamente sotto pressione. Anche se finora - chiarisce -, non è stata manifestata una massiccia richiesta di abitazione ai nostri assistenti sociali".

Nei giorni scorsi è stato pubblicato il decreto commissariale tramite il quale sono state stanziate le risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica colpita dall’alluvione. A Faenza "un quarto degli alloggi è stato alluvionato".

Per offrire quindi soluzioni abitative in tempi rapidi "abbiamo deciso di intervenire immediatamente sugli alloggi sfitti che non erano stati alluvionati perchè si trattava di opere che richiedevano meno investimenti e meno tempo, dando così risposta a decine di nuclei familiari. In otto mesi lo abbiamo fatto con risorse nostre, con quelle messe a disposizione dalla Regione e anche grazie a donazioni specifiche come quella della Bcc destinata alle centrali termiche di via Ponte Romano. Per quanto concerne la sistemazione degli appartamenti alluvionati abbiamo aspettato il decreto che da pochi giorni è stato pubblicato".

In ogni caso l’emergenza abitativa resta. Per questo, al fine di "ammorbidire la rigidità del mercato immobiliare privato", è stata costituita l’Agenzia per la Casa: "Sarà operativa entro poche settimane - annuncia Agresti -, e avrà lo scopo di stringere un patto sociale tra proprietario e inquilino fungendo da mediatore, con l’ausilio di risorse specifiche".

Si tratterebbe in particolare: "di una Imu agevolata per chi aderisce al programma, di un fondo di sostegno all’affitto per l’inquilino, di un fondo di garanzia per il proprietario e di un piccolo fondo per la riqualificazione dell’abitazione, oltre a tutto il lavoro di mediazione. Se qualche proprietario di casa fosse indeciso contiamo attraverso la misura di convincere i proprietari a non lasciare appartamenti sfitti, in un momento in cui la richiesta è particolarmente alta".