REDAZIONE RAVENNA

Alluvione, ok al credito d’imposta. Le imprese: "Finalmente, decisione arrivata veramente troppo tardi"

La struttura commissariale ha emanato l’ordinanza mercoledì. "Speriamo che consenta alle attività danneggiate di risollevarsi dopo un anno trascorso sostanzialmente invano".

L’alluvione (Tedioli)

L’alluvione (Tedioli)

Tardi, tardissimo: la virata decisa dalla struttura commissariale con la quale si è optato per il credito d’imposta per far fronte ai rimborsi dei privati colpiti dall’alluvione 2023 è giudicata dai rappresentanti delle imprese quale una scialuppa lanciata a un naufrago da troppo tempo alla deriva. "Apprezzo la tempestività della Regione nel dare una prima boccata d’ossigeno a chi è stato colpito dall’alluvione del 2024 – commenta il coordinatore di Legacoop Ravenna Mirco Bagnari – mentre per quanto riguarda il credito d’imposta posso solo dire ‘finalmente’. Ormai da non so quanti mesi è chiaro che Sfinge non è mai decollata: i numeri delle pratiche gestite ed espletate sono tuttora irrisori". Bagnari snocciola i dati del disastro in cui si dibatte da un anno l’economia romagnola: "I 72 milioni di euro rimborsati finora attraverso la piattaforma Sfinge rappresentano circa il 2% del danni subito da privati e imprese in Romagna l’anno scorso. Chi ha girato la nostra provincia l’anno scorso ha ben chiaro quanto i 30 milioni erogati finora alle imprese colpite – che in tutto furono 16mila – siano una parte minima di quello di cui ha bisogno il settore produttivo".

Dinanzi a un simile cataclisma una domanda sorge spontanea: quante di quelle 16mila imprese hanno già chiuso i battenti? Quante altre sono attive solo sulla carta, perché di fatto ancora non riuscite a ripartire? "Dal mio osservatorio posso dire che varie cooperative hanno traballato, ma si è riusciti a fare sì che tutte rimanessero operative. Per dare un’idea dell’entità dei problemi cui ancora facciamo fronte, teniamo presente che la coop più colpita, la Cab Massari di Conselice, ha visto ristorato appena il 15% del danno subìto". Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di Confcommercio Ravenna Mauro Mambelli: "Assistiamo purtroppo alla certificazione del fallimento di Sfinge nel dare la risposta adeguata agli alluvionati. Ci auguriamo che la possibilità del credito d’imposta consenta alle imprese di risollevarsi finalmente dopo un anno trascorso sostanzialmente invano. Apprezziamo i 20mila euro per i quali ha optato la Regione per gli alluvionati del 2024, auspicando chiaramente che chi ha subìto danni maggiori trovi davanti a sé minori difficoltà rispetto a quanto accaduto a chi è stato colpito l’anno scorso".

Cautamente ottimista anche la Cna, per voce del suo presidente ravennate Matteo Leoni: "I cis previsti dalla Regione per l’ammontare di 20mila euro hanno modalità tutto sommato agili, e certamente più veloci rispetto alle ordinanze della struttura commissariale. Si va finalmente nella direzione più volte auspicata di semplificare le procedure. Il credito d’imposta predisposto dal Commissario straordinario per le imprese colpite nel 2023 segue la giusta rotta, anche se serviranno approfondimenti, perché non è un meccanismo semplice e sicuramente giunge tardivamente: se ne parla da oltre un anno. Auspichiamo che il nuovo presidente della Regione possa essere nominato commissario alla scadenza di Figliuolo, così da avere – come richiesto fin dall’inizio – un interlocutore vicino al territorio e certamente più esperto nell’effettuare bandi e ristori".

Filippo Donati