Ravenna, corte d’assise stracolma per l’interrogatorio di Cagnoni

Il dermatologo ha accettato di rispondere alle domande del pm Cristina D’Aniello. E subito si contraddice rispetto alla sua deposizione a Firenze. "Tutta colpa del panico e dell’angoscia", dice lui

La fila fuori dal tribunale per assistere all’udienza

La fila fuori dal tribunale per assistere all’udienza

Ravenna, 23 marzo 2018 - È un’aula gremita quella della Corte d’Assise in cui questa mattina è iniziato l’interrogatorio del dermatologo 52enne Matteo Cagnoni,accusato dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri. Tante persone - donne soprattutto - affollano l’aula: molte sono in piedi, e l’atmosfera si fa tesa mentre l’imputato snocciola i dettagli di quei giorni discussi in cui Giulia è stata assassinata.

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Il pm Cristina D’Aniello rimbecca Cagnoni su più punti: le risposte del dermatologo contraddicono la sua prima deposizione al gip di Firenze, e lui risponde che è tutta colpa del panico e dell’angoscia di quei giorni, in cui era «sedato e con un trauma cranico». In alcuni punti il pubblico sussulta, e la corte deve richiamare al silenzio. E intanto l’udienza si preannuncia ancora lunga.

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