Camerlona, petizione per l’impianto: "Va gestito in maniera migliore"

Supportata da 530 firme chiede "una nuova concessione, un riconoscimento delle spese e un regolamento d’uso della sala polivalente". Bini, il presidente della polisportiva: "Troppe pendenze a nostro carico".

Camerlona, petizione per l’impianto: "Va gestito in maniera migliore"

Camerlona, petizione per l’impianto: "Va gestito in maniera migliore"

Una nuova giusta concessione, un equo riconoscimento delle spese sostenute e un regolamento d’uso della sala polivalente consono al rientro dei costi di cui si è fatta carico per la sua costruzione e all’attività meritoria di volontariato che produce. Questo chiede la petizione (raccolte 530 firme) indirizzata al sindaco di Ravenna a favore delle attività sportive di Camerlona, e in particolare dell’impianto di via Sant’Egidio. Tutte questioni e doglianze a cui replica l’assessore Giacomo Costantini - con deleghe, tra l’altro, a turismo e sport - e rispondendo ad un question time del consigliere comunale Renald Haxibeku del gruppo Pd.

E Costantini ha anticipato, tra l’altro, come siano "in fase di perfezionamento le procedure che calcolano il nuovo valore patrimoniale dell’intera struttura e dal quale poi discenderà la fideiussione che dovrà sottoscrivere la Polisportiva per sottoscrivere il contratto di concessione". Il tutto a seguito dei lavori effettuati in questi anni a partire da un impianto di Illuminazione che permettesse lo svolgimento anche di competizioni e allenamenti in orario serale. Dall’altra parte c’era una forte esigenza della comunità di avere un punto di ritrovo, una sala pubblica che Camerlona non aveva. In tutto il Comune ha speso circa 400.000 euro, precisa Costantini.

Risponde Vanni Bini, presidente della Polisportiva Camerlona, che "fermo restando i principali nodi in via di soluzione come il rinnovo della concessione e il regolamento d’uso della sala polivalente, si sono assommate nel tempo pendenze a nostro carico molte volte ingiustificate, a cui chiediamo di porre rimedio". Tra queste "il debito di circa 12mila euro con la ditta che ha installato e arredato la cucina della nuova sala polivalente, in origine a carico del Comune, poi ricaduto sulle nostre spalle, oltre alle spese per sanare un cosiddetto "abuso edilizio" di cui siamo stati accusati, pur non avendo esso alcuna attinenza con l’attività sportiva che svolgiamo" per non dire del "ritardo con cui l’impianto fotovoltaico posto alla sommità della nuova sala è stato collegato, subendo maggiori costi per le bollette elettriche".

Giorgio Costa