
Una cartuccia era stata smarrita e lui non le aveva contate. Una sequenza di eventi che, secondo l’azione disciplinare, lo...
Una cartuccia era stata smarrita e lui non le aveva contate. Una sequenza di eventi che, secondo l’azione disciplinare, lo aveva fatto diventare in automatico il responsabile dell’ammanco con conseguente sanzione del rimprovero. Tutto annullato dal Tar di Bologna che, con una sentenza pubblicata di recente, non solo ha dato ragione al militare - un carabiniere in ferma volontaria in servizio al nucleo forestale di Cervia - ritenendo tardiva l’azione disciplinare. Ma ha anche condannato il ministero della Difesa a pagare 2.000 euro di spese di giudizio.
Lo smarrimento al centro della singolare vicenda, risale al luglio 2023. Il 15 luglio dell’anno dopo con apposita determina, il comando carabinieri per la tutela forestale dei parchi aveva respinto il ricorso gerarchico contro la sanzione disciplinare irrogata nella primavera precedente: ed è per chiederne l’annullamento che il militare, tutelato dall’avvocato Lucia Rita Ricchetti, si era era rivolto al Tar. In buona sostanza lamentava l’illegittimità del provvedimento: perché se vi fosse stata adeguata istruttoria, si sarebbe a suo avviso accertato l’infondatezza della ricostruzione dei fatti tanto che il procedimento della procura militare era stato archiviato. Dopotutto lui era stato incaricato dal responsabile di servizio di caricare i serbatoi in dotazione per partecipare al tiro: tuttavia chi avrebbe contato e preparato le munizioni, sarebbe stato il caposervizio il cui controllo settimanale risaliva al 4 luglio. E dato che le cartucce erano state prelevate il 6 luglio dal capo-pattuglia, ecco che non si poteva escludere che la cartuccia fosse stata smarrita nei giorni precedenti da altri militari.
Da ultimo - sempre secondo la difesa - il procedimento disciplinare era stato avviato ben oltre i termini fissati dal legislatore. Per il collegio bolognese presieduto dal giudice Paolo Carpentieri, punto quest’ultimo fondamentale per l’esisto del ricorso: "Alla base della sanzione disciplinare - si legge in sentenza - vi era solo la semplice contestazione del fatto che il ricorrente non aveva provveduto a contare le cartucce, con ciò diventando automaticamente responsabile". E se l’archiviazione penale era arrivata il 19 settembre 2023, l’azione disciplinare era stata esercitata solo il 26 marzo 2024 "senza giustificazione del rinvio di oltre sei mesi".
a.col.