Com’era la scuola ai tempi dei nostri nonni

Ecco qualche curiosità proveniente dai racconti di chi ha frequentato le elementari nella prima metà del Novecento .

Com’era la scuola ai tempi dei nostri nonni

Com’era la scuola ai tempi dei nostri nonni

Oggi la scuola senza tutti i comfort a cui siamo abituati sarebbe impensabile: ma com’era la scuola ai tempi dei nostri nonni? Ecco qualche curiosità proveniente dai racconti di chi ha frequentato la scuola nella prima metà del Novecento.

Assunta Montefiori, nonna dell’alunna Daniela, a che età ha iniziato ad andare a scuola?

"A 5 anni. Sono andata a scuola un anno prima quindi a 10 anni avevo già terminato le elementari".

La scuola era molto distante dalla sua abitazione?

"Frequentavo la scuola “Orsara” situata nelle campagne del comune di Fontanelice. Distava circa un chilometro da casa mia e io andavo a scuola sempre a piedi, anche se pioveva o nevicava".

Si ricorda quanti eravate in classe?

"Credo 19 alunni, ma posso sbagliarmi perché è passato tanto tempo, ricordo che c’erano due maestre per cinque classi e che la mia era una classe mista".

Che abbigliamento indossava a scuola?

"Si usava mettere il grembiule nero e le femmine anche il fiocco rosa con il colletto bianco".

Quali materie venivano affrontate?

"Fino alla classe terza le materie erano poche, in particolare italiano e matematica, poi negli anni successivi studiavamo anche storia, geografia, grammatica e geometria".

Cosa usava per scrivere, immaginiamo non avesse tutti gli strumenti che abbiamo noi, nè astucci colmi di penne, matite colorate e pennarelli?

"Io scrivevo con una penna dotata di pennino che andava intinto nell’inchiostro. Per questo sopra al banco tenevo solo il calamaio, un piccolo recipiente contenente l’inchiostro".

Che punizioni davano gli insegnanti?

"Le punizioni era poche, una sgridata o al massimo ci si doveva alzare in piedi quando la maestra ci rimproverava, io comunque ne ho sempre prese poche".

Cosa faceva dopo essere uscita da scuola?

"Aiutavo mia mamma nelle faccende di casa e andavo con i secchi a prendere l’acqua alla fontana perché in casa non l’avevamo. A volte andavo nel campo o a far pascolare le bestie, insomma i lavori erano tanti. Durante il pomeriggio facevo il compito ma prima dovevo occuparmi degli animali, noi avevamo anche i maiali e le pecore".

Ricorda aneddoti curiosi?

"Ricordo che la scuola era in cima ad un monte e quando tirava vento bisognava camminare tutti stretti per non farsi portar via e che in primavera ci portavano sempre in gita al Monte Battaglia. Infine ricordo quel giorno in cui a quasi tutti i bambini della scuola, compresa a me, comparvero dei bugnetti sulla pelle, allora chiamarono un medico. La nostra insegnante per scherzo ci disse di chiudere gli occhi perché ci avrebbe fatto una puntura ma alla fine non ci fecero niente".

Daniela, Clara, Serena, Teresa, Enrico, Eleonora, Reyan, Tommaso, Vanessa, Veronica e Markeljano

Classe III A

Scuola media ‘Pascoli’

di Casola Valsenio

Professoressa Silvia Fabbri