Crollo ponte Ravenna, in centinaia ai funerali del tecnico Danilo Zavatta

La comunità si è riunita alla chiesa di Savio per stringersi attorno alla famiglia del 52enne. Il prete: "Il crollo di un ponte non è una fatalità, non doveva succedere"

DOLORE Danilo Zavatta aveva 52 anni

DOLORE Danilo Zavatta aveva 52 anni

Savio (Ravenna), 29 ottobre 2018 – Una morte assurda che ha riunito il paese in un dolore sordo, implacabile. Oggi pomeriggio in centinaia a Savio si sono riuniti in chiesa (FOTO) per salutare Danilo Zavatta, il tecnico della Protezione civile morto giovedì scorso a Longana, sulla Ravegnana, per il crollo della diga alla chiusa del Ronco che lui stava controllando.

Una tragedia che ha lasciato sgomenta la comunità, in cui Zavatta, 52 anni, era attivissimo come volontario in parrocchia: «Era un padre, un marito, un figlio, un amico, un collega. E soprattutto una persona buona, generosa, colta, sempre paziente» è il ricordo delle persone a cui voleva bene e che ieri sono intervenute: alla fine della celebrazione hanno voluto onorare la sua memoria con belle parole un’amica di famiglia, un amico stretto e una collega.

Tra le parole più incisive quelle del parroco, don Silvio Ferrante, che ha ricordato l’assurdità della morte di Danilo: «Un terremoto è una fatalità, un nubifragio è una fatalità. Ma questa non è una fatalità, è una cosa che non doveva succedere. La giustizia farà il suo corso, e ci dirà se tutto è avvenuto per un illecito profitto ottenuto da un lavoro fatto male o da una cosa pubblica gestita male. Però niente riporterà indietro Danilo».

Tra i presenti anche i vigili del fuoco, i carabinieri e il sindaco, venuto a portare il suo saluto alla comunità ferita. «Danilo c’era sempre, era bravo, faceva il suo lavoro con passione – ha detto una collega della Protezione civile –. Da quando una collega era andata in pensione si occupava sia del Ronco che del Montone. Era una persona buona».

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