
Quasi completate le fondazioni, si procede spediti: ma è una lotta contro il tempo per i fondi Pnrr. L’intervento dovrà infatti essere tassativamente completato entro marzo 2026.
Si va avanti a testa bassa. Anche perché i lavori verranno già prorogati di due mesi, con la fine prevista a febbraio 2026: e questo significa finire al pelo entro la scadenza imposta dal Pnrr, ovvero marzo 2026.
Procede spedito il cantiere per realizzare la nuova Casa della comunità della Darsena (ex Casa della salute: da qualche tempo queste strutture hanno cambiato nome). A quasi sei mesi dalla partenza dei lavori, iniziati a metà luglio, sono state gettate le fondazioni. "Subito prima di Natale la ditta ha fatto il getto della platea di fondazione – spiega Francesca Luzi, direttrice dell’unità operativa delle attività tecniche dell’Ausl Romagna a Ravenna –. Il 30 dicembre hanno cominciato il lavoro anche per i pilastri, e questa fase dovrebbe entrare nel vivo questa settimana". La ditta ha avanzato una richiesta di proroga del cantiere: due mesi. E l’Ausl la accetterà, ma non potranno essercene altre, a meno che qualcosa non cambi. "C’è stato un rallentamento per le piogge che ci sono state a settembre e a ottobre – spiega Luzi –. Essendo quella un’area un po’ depressa la zona si era allagata e non era davvero possibile lavorare in quelle condizioni. Sono state portate lì delle pompe che hanno lavorato in continuità per mantenere l’area asciutta e per evitare innalzamenti della falda acquifera nel sottosuolo". Un problema che non dovrebbe ripresentarsi nel momento in cui si arriverà al termine delle fondazioni e alla gettata del cosiddetto ’piano terra’: "Sapevamo che quella era una zona più bassa, c’è una piccola scarpata – dice Luzi – ma abbiamo fatto tutti i calcoli del progetto dal punto di vista idraulico. La legge ti obbliga a tenere conto di questi aspetti e noi abbiamo deciso di tenerci sul sicuro, con misure ancora più abbondanti rispetto a quelle previste dalla normativa. Quindi quando ci sarà il piano terra l’altezza sarà tale da non creare più problemi".
Il cronoprogramma ora è serratissimo: tra le condizioni dei fondi Pnrr, fonte di finanziamento della maxi struttura da 13 milioni di euro, c’è il termine dei lavori entro marzo 2026. Ci sono già stati ritardi: il cantiere sarebbe dovuto partire a settembre 2023 ed è slittato di quasi un anno a causa di problemi con la ditta. Il via c’è stato a luglio, termine previsto a dicembre di quest’anno. Ora, con la proroga di due mesi, si arriva a febbraio 2026: appena in tempo. Ed è un rischio, considerata la mole di lavoro da fare: va costruito ex novo un edificio da 5.500 metri quadrati. In questi casi gli imprevisti sono comuni, ma c’è davvero da sperare che tutto fili liscio perché ora l’Ausl non può permetterseli. "La nostra speranza è che arrivi qualche proroga dall’alto – aggiunge Luzi – perché l’intervento è importante, il cronoprogramma è serrato. Al momento stiamo comunque rispettando gli obiettivi prefissati".
La nuova Casa della comunità ospiterà una ventina di ambulatori di medicina generale, spazi per le visite specialistiche, venti posti letto di ospedale di comunità (quelli che ora si trovano in un’ala della clinica privata San Francesco concessa all’Ausl in attesa che la nuova struttura sia pronta), servizio Cup e molto altro. A causa dell’inflazione il progetto è stato rivisto e i 13 milioni ottenuti dal Pnrr non sono più sufficienti a coprire tutto ciò che era stato inizialmente previsto: per questo 1.200 metri quadri resteranno a grezzo, senza pavimenti e rifiniture, in attesa di altri fondi.
Sara Servadei