Morto nel crollo della diga. In aula gli scatti dei fotografi: "Lì sopra anche alcuni imputati"

In corso il processo per omicidio e disastro colposi contro dipendenti della Regione e progettisti. Ricostruita la sequenza degli eventi grazie alle fotografie fatte quel giorno dai reporter.

Morto nel crollo della diga. In aula gli scatti dei fotografi: "Lì sopra anche alcuni imputati"

Morto nel crollo della diga. In aula gli scatti dei fotografi: "Lì sopra anche alcuni imputati"

Pochi minuti prima del crollo, che inghiottì e uccise il 52enne ispettore idraulico dell’ex genio civile regionale Danilo Zavatta, altri tecnici e addetti camminavano, per motivi di lavoro, sulla passerella pedonale della diga di San Bartolo, sebbene posta sotto sequestro da un paio d’ore, certamente interdetta al passaggio da almeno un’ora. Tra questi erano presenti anche quattro degli odierni imputati, come testimoniano scatti e video fatti quel giorno dai fotografi dei giornali. È questa una delle novità principali emerse ieri da un’udienza – altre sei già fissate fino a novembre – del processo per omicidio e disastro colposi con nove imputati, a vario titolo, tra dirigenti della Regione Emilia Romagna, progettisti e responsabili della Gipco, la concessionaria della centrale idroelettrica che per la Procura è all’origine di quanto accaduto il 25 ottobre 2018.

La testimonianza di Andrea Arfelli, tecnico del Consorzio di bonifica, è stata utilizzata dal Pm Lucrezia Ciriello principalmente per restituire di quella mattina una cronologia precisa degli accadimenti, documentati attraverso scatti e riprese dei fotoreporter Zani, Fiorentini e Argnani, lavori acquisiti dalla Procura. Quel giorno, in occasione di un collaudo, i problemi di sifonamento registrati nelle settimane precedenti si accentuarono enormemente, cosa che indusse il responsabile delle opere civili ad ordinare la movimentazione delle paratoie al fine di fare defluire l’acqua a valle. "Dissi all’ingegner Cervellati, “ti assumi tu la responsabilità“ – ha riferito in aula il dipendente del Consorzio di Bonifica –, perché è noto che un abbassamento troppo repentino delle paratoie poteva determinare vorticosità e cedimenti". Questo ordine arrivò alle 11.15 e in 45 minuti le paratoie erano abbassate. Ma ai fini della contestazione dell’omicidio colposo è determinante quanto accaduto dopo, vale a dire la chiusura dell’accesso alla passerella sul lato in destra idraulica del fiume Ronco. Furono i tecnici del Consorzio a recuperare e montare la griglia metallica per impedire l’ingresso e "alle 14.15 il grigliato era posizionato in modo completo". Dunque, tre quarti d’ora prima della tragedia. Già alle udienze passate c’era stata battaglia su quanto fosse ermetica quella chiusura, dato che Zavatta e i suoi colleghi erano riusciti a passare e, secondo le difese degli imputati, non avrebbero dovuto trovarsi lì. Gli scatti del fotografo Fabrizio Zani sono particolarmente drammatici in quanto, alle 14.57, documentano gli istanti in cui Zavatta cammina sulla passerella e viene risucchiato dal crollo. "Gli urlavamo di uscire – ha detto il testimone –, ma forse il rumore dell’acqua e lo stridio del cemento erano così forti che non ha sentito", oppure "ha sottovalutato il pericolo". Filmati e foto dei reporter Argnani e Fiorentini immortalano chi, prima della tragedia, si trovava sulla passerella, formalmente chiusa e posta sotto sequestro dalla Polizia locale.

La ricostruzione cronologica del Pm Ciriello porta a collocare sopra il manufatto, "39 minuti prima", la figura dell’ingegnere Angelo Sampieri, uno degli imputati. Ancora, 25 ma anche 21 minuti prima vengono ripresi altri degli odierni imputati: Silvano Landi, Andrea Bezzi, Daniele Tumidei e lo stesso Sampieri. Presenze di forestali, vigili e tecnici si registrano fino a 4 minuti prima del crollo. "Io stesso – ha ammesso il tecnico del Consorzio, Arfelli – sono andato avanti e indietro sulla passerella almeno un paio di volte". Una ricostruzione a cui le difese, alle quali risultano orari diversi, sono pronte a dare battaglia.

Lorenzo Priviato