Omicidio di Faenza, il killer in tribunale: "Fosse stata mia moglie l’avrei ammazzata"

Le parole di Pierluigi Barbieri, sicario di Ilenia Fabbri reo confesso, durante un’udienza per una causa di separazione di un amico

Pierluigi Barbieri, killer reo confesso di Ilenia Fabbri

Pierluigi Barbieri, killer reo confesso di Ilenia Fabbri

Ravenna, 11 marzo 2021 - Ventinove gennaio scorso, ultimo incontro tra i due ormai ex amici. Ovvero Pierluigi Barbieri, 53enne di origine cervese sicario reo confesso. E Claudio Nanni, meccanico 54enne inquadrato quale mandante del delitto della ex moglie, la 46enne Ilenia Fabbri uccisa il 6 febbraio nel suo appartamento di Faenza (anche se lui ha sostenuto che voleva solo spaventarla).

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Il Barbieri quel giorno era venuto giù apposta dal Reggiano, dove abita da tempo ormai, per confabulare con il Nanni a favore delle telecamere (video) del distributore dirimpettaio all’officina faentina del 54enne (materiale tutto recuperato dalla polizia). Ma quello stesso giorno lo Zingaro, così come in molti lo conoscono, era andato pure in tribunale a Ravenna. E per fare cosa? Testimoniare nell’ambito della causa di separazione di un amico in qualità di persona convocata proprio dall’avvocato dell’uomo.

Un atteso puntello insomma a sostegno delle ragioni della parte. Ed è in quel contesto che, proprio nel corso dell’udienza, era arrivato a pronunciare una frase confluita nel fascicolo per la morte di Ilenia in quanto evidentemente indicativa, se letta in chiave accusatoria, della sua indole violenta e reattiva. Sì, perché a un certo punto era sbottato dicendo di non essere come quell’amico: "Io non sono come lui – aveva detto e non troppo tra i denti - se fosse stata mia moglie, io l’avrei ammazzata". A quel punto la diretta interessata, che evidentemente aveva sentito tutto, si era rivolta al proprio legale: "Ma come? Quest’uomo incita mio marito ad ammazzarmi?", il senso delle sue parole.

L’avvocato si era allora rivolto direttamente al giudice d’udienza Antonella Brignoli: questi era infine intervenuta sul Barbieri riprendendolo e intimandogli di stare tranquillo. E l’udienza era poi filata via liscia. In quel momento nessuno ovviamente poteva immaginare che nemmeno una settimana dopo lo Zingaro avrebbe ammazzato la moglie di qualcun altro, come lui stesso ha peraltro ammesso nell’interrogatorio di garanzia di lunedì scorso nell’aula del gip Corrado Schiaretti alla quale è arrivato, questa volta circondato dalla polizia penitenziaria, dopo avere calpestato quegli stessi corridoi che aveva dovuto percorrere alla ricerca dell’aula delle separazioni.

Nell’occasione, il Barbieri ha riferito di avere agito spinto dalla promessa di 20mila euro e di un’auto: doveva buttare Ilenia giù per le scale e strangolarla, simulando un furto finito male. E invece era stato quello sconclusionato piano a finire male: la presenza di una testimone – la fidanzata della figlia della vittima – capace di lanciare subito l’allarme e l’intervento di un vicino che si era attaccato al campanello, lo avevano indotto a sbrigarsi per fuggire subito: per questo aveva deciso di finire la donna sgozzandola con un coltello da cucina recuperato nell’abitazione.