ANNAMARIA CORRADO
Cronaca

Spiaggiate tre tartarughe: "Erano morte da tempo"

Simone D’Acunto di Cestha: "Tra le cause maggiori ci sono le reti.. Abbiamo fatto un accordo con i pescatori e i decessi sono diminuiti".

Simone D’Acunto di Cestha: "Tra le cause maggiori ci sono le reti.. Abbiamo fatto un accordo con i pescatori e i decessi sono diminuiti".

Simone D’Acunto di Cestha: "Tra le cause maggiori ci sono le reti.. Abbiamo fatto un accordo con i pescatori e i decessi sono diminuiti".

Sono tre le tartarughe marine trovate spiaggiate e senza vita sul litorale ravennate ieri: due a Casalborsetti, all’altezza del bagno Palm Beach, l’altra in corrispondenza del Carolina a Marina Romea. Sono state segnalate alla Capitaneria di porto e il Cestha, il centro ricerche e tutela della fauna marina di Marina di Ravenna, ha effettuato i sopralluoghi di prassi per verificare lo stato degli animali.

"Grazie a una convenzione con il Comune – spiega Simone D’Acunto, biologo e direttore del centro – il nostro ruolo è quello di una sorta di ‘medici legali’. Costatiamo le condizioni delle tartarughe sul posto per verificare, caso in realtà rarissimo, se sono ancora vive. Se sono morte non ce ne occupiamo noi perché sono da smaltire. Quindi vengono segnate con un colore sul carapace per far capire a chi le vede che la loro presenza è già stata segnalata".

A Casalborsetti gli esemplari appartengono a un adulto col carapace di circa 70 centimetri e a una tartaruga giovane, dal carapace di 30 centimetri. "Per stabilire le cause della morte – prosegue D’Acunto – ci affidiamo a una letteratura scientifica consolidata. Quasi sempre è dovuta a interazioni con l’attività di pesca. Abbiamo fatto un accordo con un gruppo di pescatori di Cesenatico grazie al quale le tartarughe che finiscono nelle reti non vengono ributtate in mare, perché sarebbe peggio, ma consegnate a noi che cerchiamo di intervenire per curarle prima che sia troppo tardi. I risultati si vedono e le morti sono diminuite del 30% circa".

Le tartarughe si spiaggiano solitamente con il mare grosso. "È frequente – sottolinea sempre D’Acunto – che arrivino a riva, trasportate dalle onde, esemplari morti già da settimane ed è importante che questo sia chiaro. Difficilmente arrivano fin qui esemplari vivi, dall’inizio dell’anno ne abbiamo trovate solo due".

Quest’anno, da gennaio, si sono verificati già parecchi spiaggiamenti, intorno ai cinquanta. Un numero alto rispetto alla media, dovuto anche al fatto che le mareggiate possono portare a riva i corpi di più tartarughe morte da tempo tutti insieme. L’auspicio è che la media si abbassi nei prossimi mesi.

a.cor.