Omicidio Reggio Emilia, i genitori della fidanzata di Marco Eletti: "Vogliamo la verità"

Lo strazio dei genitori di Giulia, la compagna dell’accusato: "Siamo distrutti: speriamo che la mamma si salvi e racconti tutto"

Marco Eletti e la mamma Sabrina

Marco Eletti e la mamma Sabrina

Reggio Emilia, 28 aprile 2021 - Nuvole nere si stendono sopra le campagne di Gavasseto, interrompendo il fiorire della primavera, ma non sono più l’unica cosa che sembra turbare la tranquillità di questa zona verdeggiante, alle porte della città. Qui abitava da un anno Marco Eletti il 33enne sottoposto da sabato a fermo perché sospettato di aver ucciso il padre Paolo, 58 anni, con cinque martellate in testa, e poi di aver tentato di eliminare la madre Sabrina Guidetti, di 54, nella loro casa di San Martino.

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Il giovane, per lavoro autore di cataloghi aziendali e nel tempo libero promettente scrittore di thriller e fantascienza, conviveva in via Anna Frank a Gavasseto con la compagna Giulia Grassi, in una bifamiliare, da circa un anno: a quanto ci viene raccontato, facevano progetti di coppia e nulla avrebbe lasciato presagire i possibili motivi della furia che Marco avrebbe scatenato contro i genitori. Dall’altra parte della strada abitano i genitori di Giulia, in una casa colonica di mattoni antichi: in questo mondo che sembra quasi essersi fermato, la sofferenza e i dubbi laceranti stanno consumando il tempo.

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Alla finestra si affacciano Luigi Grassi e Simona Cervi, padre e madre della ragazza. Quel verde che li attornia non dà più pace, ma forse solo una speranza: "Ora ci auguriamo che Sabrina possa risvegliarsi e far capire come sono andate le cose, comunque siano andate. Confidiamo nella magistratura", mormora la donna. La madre di Marco è tuttora ricoverata all’ospedale Santa Maria Nuova, in gravi condizioni: secondo gli inquirenti, lui avrebbe cercato di tagliarle i polsi dopo averla intossicata con benzodiazepine.

Una messinscena che il 33enne avrebbe fatto per simulare una lite familiare, con la moglie che prima colpisce il marito e poi si toglie la vita. Presunto movente, questioni patrimoniali: i genitori avrebbero voluto che lui si trasferisse con loro a San Martino, mentre il figlio che vendessero la casa per trasferirsi in una più piccola e gli liquidassero parte dell’eredità.

I genitori di Giulia sono sconvolti: "Siamo disperati. Noi non possiamo che parlare bene di lui: un ragazzo educato, che è entrato a far parte della nostra famiglia. Dopo il fidanzamento, lui e Giulia sono andati a convivere da un anno e credo volessero creare una famiglia. Lui si è sempre comportato benissimo: non ci ha mai dato un solo motivo per pensare male. Ora il nostro è un dolore straziante", dice Simona Cervi, tra le lacrime. "Educato e gentile - lo descrive pure il marito -. Un ragazzo di buoni principi".

Si dice "esterrefatto" anche Dino Cervi dalla casa accanto, cugino della madre di Giulia: "Avevano da poco ristrutturato l’appartamento dove abitavano i nonni paterni. Lei sognava una famiglia e i figli: le intenzioni della coppia erano serie. Conoscevo il padre morto, che lavorava alla Cormo, per la quale noi facevamo impianti tecnologici. Mi dispiace il doppio... Marco, invece, l’avrò visto un paio di volte: chissà, la mente umana talvolta crea situazioni poco gestibili. Comunque finché la madre non si sveglierà, resterà il dubbio". E Giulia? "L’abbiamo vista ieri (lunedì, ndr) . Lavora in ufficio, è laureata. Lei è caduta dalle nuvole, non era al corrente di possibili segni premonitori. Ha solo riferito che Marco, sabato, le aveva detto che lui sarebbe dovuto andare là, a San Martino. Non sappiamo altro". Dolore, incredulità e domande: ora il thriller dalle pagine di Eletti è diventato una realtà.