Ucciso a Reggio Emilia, la corsa col coltello: le ultime immagini dell’assassino in stazione

Le riprese delle telecamere mostrano il 23enne tunisino mentre getta l’arma del delitto dentro un bidone dell’indifferenziata lungo i binari

Nel piccolo riquadro a sinistra: il momento in cui l’assassino getta il coltello nel bidone lungo i binari. A destra la vittima

Nel piccolo riquadro a sinistra: il momento in cui l’assassino getta il coltello nel bidone lungo i binari. A destra la vittima

Reggio Emilia, 4 giugno 2023 – Una corsa lungo il binario, con in mano ancora il coltello con cui poco prima ha colpito a morte il diciottenne Mohamed Ali Thabet: un unico fendente fatale tra il collo e la clavicola. E poi la mano che si allunga verso il bidone dell’indifferenziata poco distante, dove buttare l’arma del delitto. Sono queste le ultime immagini riprese dalle telecamere interne della stazione, dove nella notte tra martedì e mercoledì si è consumato un delitto che ha scosso l’intera città. Qui a fianco vi mostriamo il momento esatto in cui l’assassino getta il coltello nel bidone della spazzatura, dove poi sarà ritrovato dagli inquirenti poche ore dopo. Poi il 23enne tunisino, gravato da tanti precedenti, si è volatilizzato e da mercoledì mattina lo si cerca incessantemente. Gli inquirenti, che fin da subito hanno ricostruito la dinamica del fatto grazie alle riprese delle telecamere, sono convinti che si trovi in un covo tra Reggio e Modena, probabilmente nella zona ceramiche attorno a Sassuolo. È lì infatti che il giovane godrebbe di una rete di protezione in grado di farlo scomparire per un po’.

Ma è probabilmente solo questione di tempo prima che i carabinieri (nucleo investigativo e reparto operativo della Compagnia del comando provinciale dell’Arma di Reggio, guidato dal tenente colonnello Aniello Mautone) e squadra mobile della questura diretta da Guglielmo Battisti lo riescano a stanare.

Il giovane Mohamed e il suo assassino si conoscevano, tra l’altro erano della stessa nazionalità. Spesso mangiavano insieme alla Caritas e dormivano vicino, in un bivacco di fortuna nel piazzale di fianco al binario 1 ovest (destinato alla linea ferroviaria locale Reggio-Ciano). Cosa sia scattato per portare a questa brutale aggressione, ancora non è certo. Ma un testimone ha riferito al Carlino che si sarebbe trattato di una banale lite per 20 euro. Tanto è bastato per sacrificare una vita.