LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Gatti spariti, spunta l’ombra della tortura

Trentasette gatti scomparsi nell’arco di due mesi. Un dato allarmante, che a San Marino ha sprofondato nuovamente in un clima...

Trentasette gatti scomparsi nell’arco di due mesi. Un dato allarmante, che a San Marino ha sprofondato nuovamente in un clima...

Trentasette gatti scomparsi nell’arco di due mesi. Un dato allarmante, che a San Marino ha sprofondato nuovamente in un clima...

Trentasette gatti scomparsi nell’arco di due mesi. Un dato allarmante, che a San Marino ha sprofondato nuovamente in un clima di paura i proprietari di animali, dopo l’ondata di decessi legata all’uomo ribattezza "il killer dei cani". Non sono stati trovati resti, non ci sono carcasse, né segni riconducibili a predazioni naturali. Tutti elementi che lasciano pensare che dietro le sparizioni dei gatti possa esserci la mano dell’uomo.

A lanciare nuovamente l’allarme è il comitato Anima, nato proprio sulla scia dei ripetuti casi di avvelenamento che si sono consumati sul Titano negli ultimi 15 anni. "Le sparizioni, apparentemente senza traccia, stanno colpendo cittadini, famiglie, volontari e comunità intere, lasciando dietro di sé solo domande senza risposta - spiegano gli animalisti -. Tra le ipotesi circolate, alcuni attribuiscono la responsabilità al lupo, predatore naturale presente sul territorio. Ma questo elemento appare insufficiente: nessun resto, nessuna carcassa, nessun segno riconducibile a una predazione naturale è stato finora ritrovato. È lecito dunque pensare che si possa trattare di altro, forse di molto peggio".

Secondo il comitato Anima, la realtà potrebbe essere ben più scioccante: "una recente inchiesta ha portato alla luce una realtà scioccante: una rete criminale internazionale dedita alla tortura e all’uccisione di gatti per motivi di sadismo sessuale e lucro. Un mercato nero disumano, capace di operare nell’ombra, tra piattaforme oscure e complicità silenziose. Possibile che questo fenomeno possa aver toccato anche il nostro territorio?".

San Marino non è nuova a episodi inquietanti. Risale allo scorso aprile l’arresto del presunto "killer dei cani" che "ha agito per oltre un decennio lasciando dietro di sé una lunga scia di animali avvelenati. Le istituzioni devono intervenire. Ora. Occorre un’indagine seria, approfondita, senza zone d’ombra. Serve chiarezza, serve giustizia, serve protezione per gli animali e per le persone che se ne prendono cura. Ogni giorno di silenzio è un giorno in cui altri gatti possono sparire, in cui l’allarme cresce, in cui la fiducia nelle istituzioni rischia di vacillare. Facciamo appello alle autorità politiche, giudiziarie e di pubblica sicurezza: non voltatevi dall’altra parte". "I cittadini chiedono risposte - conclude il comitato Anima - chiedono attenzione, chiedono impegno. Questo non è solo un problema di animali. È un segnale. È un campanello d’allarme sociale e civile. E stavolta non può e non deve essere ignorato".