
Alcuni volontari che sorvegliano la spiaggia in attesa della nascita delle tartarughe
Tutta la notte passata a vegliare il nido di tartarughe. Romina Cesarini arriva da San Marino, e una degli oltre 221 volontari che da settimane vegliano 24 ore al giorno il nido di tartarughe sulla spiaggia del Marano, nella zona libera tra il Samsara e l’Operà. L’ultimo turno lo ha fatto dalle 18 alle sei del mattino del giorno dopo. Con lei c’è Michela Kuan. Arriva da Bologna, e quest’anno ha deciso che le sue vacanze dovevano essere qui, a protezione del nido. "La ritengo una missione personale, un piccolo apporto per migliorare il mondo in cui viviamo, e poi conosci tante persone". Da alcuni giorni è stata installata una telecamera di sorveglianza per aiutare i volontari. Anche la sicurezza del Samsara vigila su di loro, evitando brutti incontri nelle notti del Marano. Poi, di giorno, si attende, ma non da soli.
"Sono davvero tante le persone che si fermano a chiedere informazioni - racconta la riccionese Loretta Angelini -. C’è interesse e alcuni vengono appositamente per vedere il nido delle tartarughe. Altri invece si mostrano molto sorpresi che proprio questa spiaggia sia stata usata per nidificare". La schiusa è prevista tra una quindicina di giorni. Almeno è questa la speranza visto che alla natura non si comanda, e i giorni freddi a fine luglio potrebbero avere inciso sulla formazione delle piccole tartarughe. Ma non importa. Essere volontario è importante. E quando un’altra notte sta per finire, "l’alba è uno spettacolo eccezionale".