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Rimini Summer Pride, l’accusa delle transfemministe: “Noi aggredite”

Il collettivo ‘Pride Off’ polemizza contro la parata dell’orgoglio Lgbt e accusa di aggressioni il direttivo di Arcigay, che respinge le accuse. Nessuna denuncia alle forze dell’ordine

Rimini Summer Pride, l’accusa delle transfemministe: “Noi aggredite”

Rimini, 8 agosto 2023 – Una festa per 15mila persone, e forse anche di più. Ma c’è chi, a due giorni dall’evento, polemizza contro il Rimini Summer Pride, la parata dell’orgoglio Lgbt che ha sfilato domenica sul lungomare.

È il collettivo transfemminista ‘Pride off’, del quale fanno parte attiviste di Casa Madiba e ‘Non una di meno’ (il gruppo che ha denunciato le molestie all’adunata degli alpini). Critico verso il messaggio e lo stile del Rimini Summer Pride, il collettivo ha sfilato comunque alla parata, con un risciò. "Alla partenza, dopo i tentativi di trovare una mediazione con lo staff del Pride che voleva metterci in coda al corteo, alcune di noi hanno subito violenza da un componente del direttivo di Arcigay: ci ha spintonato e ha tentato di rovesciare il risciò”.

Le provocazioni "sono continuate per buona parte del corteo, fino al tratto finale dove ci hanno costretto a lasciarlo”.

Marco Tonti, presidente di Arcigay, durante la parata del Rimini Summer Pride
Marco Tonti, presidente di Arcigay, durante la parata del Rimini Summer Pride

Non risultano per ora denunce alle forze dell’ordine. E il presidente dell’Arcigay Marco Tonti, tra gli organizzatori del Rimini summer pride, non resta in silenzio. “Ogni Pride è una situazione molto complessa dal punto di vista organizzativo. La priorità è la sicurezza, in particolare dei partecipanti più fragili, a partire da bambini e disabili”.

Il momento più critico "è stato proprio alla partenza, dove si è concentrata la folla. Per questo a chi guida i mezzi esterni all’organizzazione avevamo sottoposto prima un regolamento di comportamento, che andava sottoscritto”. A fine corteo, in piazzale Fellini, “tutti i mezzi per ragioni di sicurezza sono stati allontanati dalla parata”, precisa Tonti. Che sottolinea “il grande sforzo organizzativo, con oltre 50 volontari lungo il percorso”. Nessuna polemica con il collettivo ‘Pride off’: “Ogni voce che partecipa è una ricchezza, comprese quelle dissonanti e critiche”. Ma respinge le accuse di aggressioni rivolte allo staff del Pride.