NICHOLAS MASETTI
Agrofutura 

"Non semplice formaggio, ma uno stile di vita. L’icona del sapere fare"

Presidente Nicola Bertinelli del Consorzio del Parmigiano Reggiano, qualche settimana fa è arrivata la sua conferma per il terzo mandato....

Nicola Bertinelli

Nicola Bertinelli

Presidente Nicola Bertinelli del Consorzio del Parmigiano Reggiano, qualche settimana fa è arrivata la sua conferma per il terzo mandato. Segno dell’ottimo lavoro che sta svolgendo in simbiosi.

"Sono molto orgoglioso di essere alla guida del Consorzio dal 2017. Insieme ai colleghi del Cda, ho portato avanti un progetto di valorizzazione del prodotto che ha rafforzato la reputazione internazionale del marchio, tutelato la filiera produttiva e promosso l’eccellenza del Made in Italy agroalimentare".

Quali sono i tratti distintivi del Parmigiano Reggiano Dop?

"Il Parmigiano Reggiano si produce oggi come mille anni fa: con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una lavorazione del tutto naturale. È quindi un prodotto che ha radici antiche, ma che è anche estremamente contemporaneo perché è buono, ma anche genuino, senza conservanti, naturalmente privo di lattosio".

Come funziona la filiera del Parmigiano Reggiano e da quanti caseifici e allevatori è composta?

"Il Consorzio associa tutti i 300 caseifici produttori, a cui consegnano il latte i 2.100 allevatori della zona d’origine per essere trasformato in formaggio Dop secondo il rispetto del disciplinare. Quando il consumatore sceglie il nostro formaggio può essere certo di acquistare un prodotto sano, genuino e naturale, nel rispetto del nostro rigidissimo disciplinare di produzione che regolamenta tutte le fasi della lavorazione".

Che anno è stato il 2024 per il Consorzio, anche a livello di export?

"Il 2024 è stato un anno di grandi sfide, ma si è concluso con risultati record, con il giro d’affari al consumo che ha toccato il massimo storico di 3,2 miliardi di euro. La quota export ha rappresentato in chiusura del 2024 il 48,7% (pari a 72.440 t.), con una crescita del +13,7%. Risultati particolarmente positivi sui cinque mercati principali: USA (+13,4%), Francia (+9,1%), Germania (+13,3%), Regno Unito (+17,8%) e Canada (+24,5%). Inoltre, i primi 3 mesi del 2025 l’export ha continuato a crescere con un +4.6% sul 2024, rappresentando il 52% del totale volumi. La performance è trainata da risultati particolarmente positivi nei paesi Scandinavi, UK e Canada".

Rincaro dell’energia, guerre, Covid. Negli ultimi anni è successo di tutto. Ora anche i dazi. Come si può resistere a tutto ciò?

"Dovremo sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop. È obbligatorio creare nuovi spazi nei mercati internazionali e sarà necessario guidare le precondizioni affinché ciò si possa avverare. Stiamo attraversando un momento di grande cambiamento, caratterizzato da uno scenario di incertezze legato ai conflitti in essere, da nuovi limiti imposti al libero commercio e da una nuova sensibilità del consumatore che cerca in ciò che mangia quei valori che il nostro prodotto incarna e che deve fare emergere per diventare sempre più una marca globale: non un semplice formaggio, ma uno stile di vita, un’icona del saper fare italiano".