
Roberto e Carlo Facchini con lo staff di Olympia
"Ottimismo" è il sostantivo che ricorre più spesso nella conversazione sul porto di Ravenna con Carlo Facchini, presidente di Olympia di Navigazione (il Ceo è il fratello Roberto), azienda che da oltre 50 anni si occupa di logistica e spedizioni marittime trasportando migliaia di container sia in Italia che nel resto del mondo. Che un imprenditore come Facchini, nel settore dal 1979, sia ottimista rispetto al futuro dell’infrastruttura è, al di là di quello che potrà accadere, un buon punto di partenza.
Facchini, perché vuole mandare questo messaggio?
"Perché dopo tanti anni sono iniziati i lavori per migliorare il porto. E dunque perché non essere ottimisti, al di là del fatto - dopotutto siamo in Italia -, che ci possa essere qualche rallentamento? Io ottimista lo sono, anche perché tanti soggetti privati hanno investito per fare in modo che l’intervento si concluda quanto prima. Gli investimenti privati significano che l’intervento verrà monitorato e seguito bene. Il porto ha preso una strada di non ritorno".
Una strada di non ritorno verso una direzione di sviluppo.
"Assolutamente sì. Il porto di Ravenna ha necessità di completare il programma di interventi deciso dall’Autorità di sistema portuale". Quali sono, a suo modo di vederte, gli interventi più importanti che devono essere portati a termine in questi anni?
"La realizzazione del nuovo terminal container, le nuove banchine e l’approfondimento dei fondali. Così saremo davvero competitivi". Questi lavori consentiranno di essere competitivi rispetto a quali mercati?
"Non avremo limitazioni. A quel punto saremo competitivi su tutti i mercati internazionali. Per fare un esempio: quelle che circolano oggi sono navi sempre più grandi. Quando i lavori saranno terminati, tali navi potranno entrare nel nostro porto".
Navi più grandi e dunque con maggiore spazio per trasportare merci. C’è qualche numero che è possibile fornire per spiegare bene l’impatto che il restyling del porto porterà con sé?
"Consideri che oggi il terminal può accogliere 200mila teu, che è l’unità di misura dei container. Bene, ad intervento ultimo, tale capacità sarà triplicata, perché parliamo di 600mila teu".
In questi giorni è nata una polemica dopo che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha deciso il declassamento dell’ufficio doganale di Ravenna dalla prima alla terza fascia. Voi operatori del porto siete preoccupati? "Sono ottimista anche su questo, perché tutta la comunità portuale si è mossa compatta affinché l’Agenzia delle Dogane faccia un passo indietro. Terminalisti, Camera di Commercio, industrie: siamo uniti. Ed è questo un messaggio che vogliamo mandare, come operatori del porto, all’esterno, specie al mondo delle imprese: la vicenda si risolverà positivamente per tutti".
Luca Bertaccini