Tolentino, pittrice scomparsa. Nella scarpata il cadavere. Si attende solo il Dna

Per la certezza definitiva si aspettano solo gli esiti degli esami

Il cadavere di donna è stato rinvenuto vicino Tolentino

Il cadavere di donna è stato rinvenuto vicino Tolentino

Tolentino, 12 novembre 2017 - E’ in avanzato stato di decomposizione, devastato dall’esposizione all’aria, alla pioggia, agli animali selvatici, il corpo recuperato nelle prime ore di ieri mattina da carabinieri e vigili del fuoco in una scarpata impervia di contrada Pianarucci a Tolentino (FOTO). Ma è una donna, e quasi certamente è Renata Rapposelli, la pittrice di 64 anni residente ad Ancona di cui non si hanno notizie dal 9 ottobre. La certezza arriverà nei prossimi giorni, con l’esame del Dna che il sostituto procuratore della Repubblica di Macerata, Enrico Riccioni disporrà domani mattina.

Il corpo è stato ritrovato da un muratore venerdì alle 17; si era fermato lì per una sosta, ma si era insospettito per la puzza fortissima che veniva dalla scarpata che scende fino al Chienti: ha controllato se ci fosse qualcosa, ha visto una mano spuntare tra i rovi e ha chiamato subito i carabinieri. Per evitare che, muovendosi al buio sulla scarpata molto ripida e piena di rovi, si potesse compromettere la scena del crimine, il recupero è stato fatto ieri mattina presto dai militari del Nucleo investigativo di Macerata e del Nucleo operativo e radiomobile di Tolentino, con l’aiuto dei vigili del fuoco.

Il corpo, in pessime condizioni, è stato poi portato all’obitorio di Macerata dove il medico legale Antonio Tombolini ha fatto una prima analisi. Da questo controllo preliminare, è emerso che la donna potrebbe essere morta da circa un mese. Sebbene i lineamenti del viso non esistano più e resti poco anche dei vestiti, gli inquirenti sembrano piuttosto sicuri del fatto che si tratti di Renata Rapposelli. Anche una collana con una grossa Tau di legno, la croce di San Francesco, dimostrerebbe che si tratta della pittrice, che a quanto sembra ne indossava una proprio così prima di scomparire nel nulla. Altri riscontri si dovranno fare sull’orologio e altri elementi, scampati alla devastazione fatta dagli agenti atmosferici sui resti della donna. Non è stata recuperata invece la borsa, né il cellulare, ma non è detto che si trovino dove è stato lasciato il cadavere.

La conferma definitiva arriverà dal test del Dna, i cui risultati dovrebbero arrivare nel giro di pochi giorni. Accertata l’identità, il sostituto procuratore procederà con l’autopsia, per individuare la data esatta della morte e, se possibile, anche la causa. Per questo potrebbero essere utili anche altri esami come le radiografie, alla ricerca di tracce o indizi di lesioni recenti.

Se sarà accertato che si tratta della Rapposelli, il marito e il figlio - indagati per omicidio in concorso e occultamento di cadavere - saranno informati dell’autopsia affinché, se vorranno, nominino propri consulenti per seguire lo svolgimento dell’esame. Intanto, l’area dove è stato ritrovato il corpo rimane transennata e controllata dai carabinieri, come disposto dal sostituto procuratore Enrico Riccioni. Si dovranno infatti fare altri accertamenti, ad esempio con il metal detector, nella speranza di poter recuperare altri elementi utili alle indagini. La presenza sul posto di curiosi o altro potrebbe invece compromettere queste ricerche. Gli investigatori hanno chiesto di visionare anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza del Comune: anche da lì potrebbero arrivare altri elementi molto utili per risolvere il caso, in particolare per capire come abbia fatto l’anconetana ad arrivare finò a lì.

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