SARA FERRERI
Cronaca

Amazon ad Ancona: "Ecco come è nato tutto. Un hub all’avanguardia tra robot, dune e laghetti"

Per la prima volta parla il progettista del nuovo polo, l’architetto Baldi "Non c’era un’area che potesse considerarsi migliore nel Centro Italia"

Il rendering del nuovo polo Amazon ad Ancona

Ancona, 7 marzo 2023 – Ecco com’è nato, in pieno periodo Covid, il progetto del mega polo Amazon all’Interporto: un percorso non semplice e con un iter piuttosto travagliato ma realizzato a partire da un’intuizione locale. A spiegarlo è l’architetto Flavio Baldi, fondatore dello studio architettura Baldi, progettista della variante urbanistica per il sistema interportuale di Jesi, dove si inserirà il nuovo hub per cui le ruspe si sono già messe in azione lo scorso mese. È lui il progettista del nuovo polo, non l’architetto Corrado Baldelli come erroneamente indicato precedentemente. L’architetto Flavio Baldi in particolare, coadiuvato dai collaboratori del suo studio, è stato progettista del piano urbanistico di tutta la zona Interporto, compresa l’area Amazon. Il progetto esecutivo, impiantistico e strutturale dell’edificio è stato realizzato dallo studio di Ingegneria A I, che ha collaborato anche alla variante urbanistica. Mentre lo studio Baldi insieme allo studio AI si è occupato della parte ambientale e architettonica per la Soprintendenza belle arti in riferimento all’hub. "Tutto è nato – spiega Baldi, architetto da oltre quarant’anni – da una società mia cliente che opera nella logistica che era venuta a conoscenza dell’interesse del colosso americano di realizzare un polo logistico nel centro Italia. Era marzo del 2020 quando ho avuto mandato di proporre un’area nella Vallesina. Ho così realizzato uno studio di fattibilità prendendo in esame anche altre aree. Mi sono presto concentrato nella zona interportuale per il fatto che ha uno svincolo dedicato e soprattutto per la vicinanza al casello autostradale, all’aeroporto e al porto. Una zona che più di ogni altro offriva opportunità per un polo logistico come questo. Non c’era, a nostro avviso, un’area che potesse considerarsi migliore nel centro Italia. Tra l’altro Interporto aveva già delle opere urbanistiche realizzate, tra cui il terminal ferroviario".

“Ci siamo interfacciati a lungo con lo sviluppatore (Scannell, ndr) – spiega ancora l’architetto Baldi – fino a quando la situazione si è sbloccata e a settembre dello scorso anno è stato approvato il progetto: un vanto per l’intera regione. Parliamo di un polo logistico dalle grandi dimensioni che avrà una viabilità dedicata, qualcosa come 1.200 parcheggi per i dipendenti e tutta una serie di opere di mitigazione ambientale, tra cui dune e laghetti. Dal punto di vista tecnologico sarà di ultimissima tecnologia con robotica e strumenti molto avanzati". Un polo di respiro internazionale ma concepito e ‘modellato’ da professionisti locali, quindi …made in Marche.